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20 anni fa arrivava Windows 95, il sistema che rischiò di far fallire Apple

Sono passati venti anni dall’arrivo di Windows 95, sistema operativo che all’epoca fu una grande vittoria sul mercato per Microsoft riuscendo a conquistare per anni anche una buona fetta di utenti fino a quel momento legati solo e soltanto ad Apple. L’anniversario esatto del lancio di Windows 95 cadeva infatti ieri: fu lanciato il 24 agosto del 1995 e disponibile in vendita fino al 2001. I fedelissimi della Mela rimasero ancorati ai loro LC, Performa, Power Mac e PowerBook ma altri (in particolare le aziende) cominciarono uno switch verso il mondo Microsoft recuperato solo anni dopo grazie ai primi iMac, a OS X, ai Mac con CPU Intel, alla débâcle di Windows Vista.

Windows 95 (nome in codice “Chicago”) girava su macchine che ora appaiono particolarmente modeste (sulla carta un 386 con 4 megabyte di RAM ma era meglio un 486 con più RAM) e presentava varie “innovazioni” molte delle quali in realtà pescate da Macintosh, OS/2, X-Windows e compagnia bella. Gli utenti erano seguiti da “wizard” che guidavano all’installazione, potevano finalmente disporre sulla scrivania le icone di applicazioni e file usati più spesso, sfruttare nomi di file più lunghi di otto caratteri, sfruttare il plug and play (un meccanismo che permette al sistema di identificare nuovi dispositivi e periferiche e installarli automaticamente a patto di avere i driver adeguati).

Se con il precedente Windows 3.1 la prima cosa da fare era imparare a usare il File Manager e litigare con il Program Manager, con Windows 95 ci si ritrovava a comprendere pochi ma importanti concetti e asoprattutto a familiarizzare con il funzionamento delle interfacce grafiche e di concetti che erano già presenti sul mercato da una decina di anni. Novità erano la taskbar e la presenza in basso a sinistra dell’amato/odiato pulsante “Start”, il punto di partenza per cercare applicazioni, documenti, caricare gli ultimi file si quali si era lavorato (il tasto Start, inizialmente sparito su Windows 8, tornerà a furor di popolo con funzionalità simili sul nuovo Windows 10).

Con l’uscita di Windows 95, Apple aveva preparato delle pubblicità che prendevano in giro gli utenti PC evidenziando ad esempio caratteristiche che da anni gli utenti Mac conoscevano e apprezzavano; ma della superiorità del Mac poco sembrava importare a molti utenti, desiderosi di mettere le mani su un sistema che con budget anche modesti permetteva di avere un PC che riusciva a replicare molte delle funzionalità del System del Mac.

Gli utenti Mac sapevano bene che il loro System era notevolmente superiore al Windows di allora ma Apple fallì nel saperlo comunicare, aggiungendo confusione consentendo l’arrivo sul mercato dei primi clone compatibili Mac, mossa che nell’intenzione del management della Mela avrebbe dovuto aiutare a incrementare il market share di Mac OS ma che non fece altro che far perdere mercato ad Apple stessa.

Se Microsoft appariva in quel momento una forza inarrestabile, Apple sembrava stretta all’angolo senza strategie chiare. Seguirono vari proclami (nel 1994 fu annunciato il progetto “Copland” in concomitanza con l’arrivo dei PowerPC) ma, di fatto, la prima risposta a Windows da parte di Apple arrivò solo nel 1997 con Mac OS 8, sistema multi threading e con numerosi miglioramenti generali a livello di gestione di memoria, file, ricerche e altro. La vera rimonta di Apple arrivò con il ritorno di Steve Jobs, chiamato dal CEO di allora, Gil Amelio, con l’incarico di consulente. Tempi durissimi per la Mela (le azioni si potevano comprare a 5$), azienda sulla quale pochi avrebbero allora scommesso… Jobs seppe sconvolgere la società che aveva fondato e dalla quale era stato cacciato, eliminò il superfluo e cominciò a spianare la strada a quella che oggi una Apple che sembra inarrestabile… come la Microsoft dei tempi di Windows 95.

https://www.youtube.com/watch?v=A3oYVV5v51s

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