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Il ritorno dei giochi strategici e di ruolo: ecco i titoli che hanno spopolato nel 2016

Diciamocelo chiaramente: il 2016 verrà ricordato, oltre che per la morìa di cantanti e persone celebri del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, anche per l’eccezionale fiorire di giochi di ruolo e di strategia in formato videoludico. Erano anni che non si contavano così tanti titoli e così ben fatti.

Vediamo i titoli: da “Civilization VI” a “Fire Emblem: Fate”; da “XCOM 2” a “The Banner Saga 2”, a “Darkest Dungeon”, fino a “Halcyon 6”, a “Stellaris”, a “Endless Space 2”, a “Dawn of Andromeda”, a “Oriental Empires”, senza contare le espansioni come “Conclave” per “Crusader Kings” 2 e “Rights of Man” per “Europa Universalis 4”. E poi i capolavori come “Hearts of Iron”, “Total War: Warhammer” (forse il migliore del mazzo), “RimWorld“, il molto osannato (a ragione) “Stardew Valley” e il terzo capitolo della saga “Homeworld”, intitolato “Homeworld: Deserts of Kharak” (dopo due parti nello spazio si torna sulla terra, in un infinito deserto).

Ma ci sono ancora da citare: “Offworld Trading Company”, “Ultimate General: Gettysburg” (aggiornato con molte espansioni interessanti), “Ultimate General: Civil War”, “Hearts of Iron 4” (che simula tutta l’economia della Seconda guerra mondiale), “Shadow Tactics” e infine “Block’hood’”.

Il senso della novità

Sono passati pochi mesi da quando abbiamo visto definitivamente cambiare il modello di distribuzione dei giochi: dopo anni di GameStops e altri negozio del genere, adesso siamo pienamente nell’epoca dei download digitali, con gli store di Apple, lo store di Google, con Steam e altre piattaforme. In questo tipo di ambienti non sono più i gusti del marketing a fare la scelta di cosa mettere a scaffale, ma, come già successe con la coda lunga di Amazon, si tratta del pubblico che premia con i voti e le stelline. Algoritmi meritocratici portano a galla le perle e affondano i tronchi marci, invertendo nell’universo dei bit le regole del mondo degli atomi.

Il risultato? Che adesso non solo i giochi di ruolo e strategici tradizionali stanno venendo fuori, ma anche molti altri tipi di sotto giochi. Ad esempio, il genere più “interessante” in questo momento si chiama 4X: “eXplore, eXpand, eXploit ed eXterminate”. In pratica: sono i giochi in cui si parte da una singola città (o da un singolo pianeta), si esplora il mondo, si conquista tutto, costruendo e commerciando, combattendo ed esplorando.

giochi strategici

Ci rivedete giochi che riconoscete? Certo, è la fortuna di tantissimi giochi di ruolo e di strategia, con in più alcune considerazioni. Con l’espandersi del casual gaming su sistemi portatili (soprattutto con l’iPhone) il recinto dei giocatori tradizionali ha assunto una diversa conformazione e chi gioca fa altre cose rispetto a prima. Il gioco oggi richiede più profondità e deve avere la possibilità di essere ripetuto perché viene preso e ripreso in momenti diversi, quindi con anche il bisogno di avere partite in cui non ci siano ostacoli insormontabili all’avanzamento della trama. Si passa dai due estremi, che potremmo rappresentare da un lato con i classici GTA (mondi infiniti da esplorare con varie missioni) e Mafia II a quelli dei vari Tomb Raider, in cui i capitoli sono basati su una storia forte che tiene assieme una serie di puzzle in cui Lara Croft segue sostanzialmente un binario che lega i vari capitolo.

Domani forse non è un altro giorno

il futuro dei videogiochi è questo? Il 2016 sarà ricordato come il primo anno di una grande trasformazione oppure quello che vediamo è un fuoco di paglia che si consuma così, rapidamente, per un insieme di fattori diversi? È una domanda che i critici del settore si stanno ponendo. Cosa vedremo in futuro?

Il divertimento dei giochi strategici e di ruolo è tale perché porta a un coinvolgimento sistematico ma non continuo del giocatore, non richiede (entro certi limiti) una eccessiva confidenza con il gioco, ritmi prestabiliti, frequentazioni assidue. Però, al tempo stesso, se si gioca molto, le avventure di questo tipo sono costantemente rigiocabili, mentre per esempio un Tomb Raider, quando si arriva in fondo, è sostanzialente finito.

E voi, quali giochi preferite? Parliamone nei commenti a questo articolo.

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