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40 anni di Microsoft: dal BASIC dell’Altair all’MS-DOS

Il 4 aprile del 1975 nasceva Microsoft e la Casa di Redmond festeggia dunque oggi il suo 40° compleanno. “Paul Allen ed io avevamo l’obiettivo di mettere un computer su ogni scrivania e in ogni casa” scrive Gates in una mail inviata a tutti i dipendenti dell’azienda, “era un’idea da pazzi e molti pensarono che fossimo usciti di testa a ritenere una cosa del genere possibile”. La pazza idea di Bill Gates e socio è stata uno di quei colpi di genio che ha permesso di rivoluzionare l’industria dei computer e anche quella che ha dato il via alla fortuna dell’azienda, fondata con l’idea di vendere i suoi software in licenza.

Gates e Allen non erano in effetti al loro primo tentativo e già nel 1972 (mentre Steve Jobs e Wozniak vendevano le loro Blue Box)  avevano fondato Traf-O-Data, società nata per commercializzare un computer capace di leggere ed elaborare i dati degli apparecchi di rilevamento del traffico. La società non ebbe successo ma l’esperienza maturata servì in seguito per la creazione di Micro-Soft (così si chiamava inizialmente la società). Lo scopo della neonata società (fondata ad Albuquerque, sede del MITS) era sviluppare un interprete BASIC per il MITS Altair, uno tra i primi personal computer in kit disponibili commercialmente (da assemblare per meno di 400$), apparso nel 1975 sulla copertina della rivista Popular Electronics (la bibbia delle tendenze tecnologiche dell’epoca) dando avvio all’era dell’informatica per tutti. Sino allora, infatti, con il termine “computer” si faceva riferimento a macchine di grandi dimensioni che potevano permettersi solo alcune aziende.

Microsoft in realtà non aveva disponibile nessun interprete BASIC per l’Altair, linguaggio che avrebbe consentito di semplificare lo sviluppo senza ricorrere all’Assembler (il linguaggio nativo del processore, fatto di decine di piccoli comandi che obbliga a seguire inevitabilmente lunghi e piccoli passi alla volta anche per eseguire operazioni molto banali). Il BASIC doveva essere venduto 500$ (più della macchina stessa), ma gli utenti cominciarono a piratarlo e questo in un certo senso fu una fortuna, poiché permise di diffondere in modo virale il linguaggio nella variante Microsoft.

Con una mossa simile a quella fatta con il MITS, Gates e socio si proposero nel 1981 a IBM, società che all’epoca stava cercando un sistema operativo per il suo nuovo prodotto, il primo PC IBM prossimo al lancio. Microsoft affermava di possedere un sistema ma in realtà si misero in contatto con la SCP (Seattle Computer Products), società che pochi mesi prima aveva scritto un clone a 16 bit del sistema operativo CP/M chiamato QDOS (Quick & Dirty Operating System), per i microcomputer che stava producendo Dopo una veloce revisione dei sorgenti (circa 4000 linee di codice assembly) il tutto fu mandato all’IBM per una valutazione. Big Blue rimase soddisfatta, Microsoft acquisì i diritti del sistema per poche decine di migliaia di dollari (senza svelare il vero cliente al quale era destinato), ad agosto del 1981 arrivò l’MS-DOS, istema operativo di serie con i PC di IBM prima e con i cloni poi. Fu il grande colpo di fortuna grazie al quale poi Microsoft diventò una delle più importanti aziende d’informatica del mondo. il resto è storia recente.

Oggi Gates scrive: “Penso molto di più al futuro che al passato di Microsoft. Credo che l’informatica si evolverà velocemente nei prossimi dieci anni, più di quanto ha fatto prima. Viviamo già in un mondo multi-piattaforma e l’informatica diventerà ancora più pervasiva. Siamo arrivati al punto che computer e robot saranno in grado di vedere, muoversi e interagire in modo naturale, rendendo possibili molte nuove applicazioni e coinvolgere ancora di più le persone”.

Citando il nuovo amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, Gates ribadisce che dovrà continuare a realizzare la visione di un computer in ogni casa, seguendo le evoluzioni che ancora di più permettono tale visione. “Con l’incarico di technical advisor per Satya, ho esaminato i prodotti e sono rimasto colpito dalla visione e dai talenti che ho visto”. “I risultati sono evidenti con prodotti quali Cortana, Skype Translator e HoloLens, e questi sono solo alcuni delle tante innovazioni in arrivo”.

Interessante notare come sia citato il nuovo amministratore delegato, mentre è del tutto assente il precedente CEO Steve Ballmer, manager che certamente ha saputo svolgere un ruolo strategico nell’era del binomio Windows/Office ma non è stato in grado di comprendere lo sconvolgimento che stava arrivando sul mercato con i tablet, gli smartphone, i servizi web.

“Abbiamo raggiunto grandi traguardi nei primi 40 anni” scrive ancora Gates, “contribuendo a migliorare innumerevoli imprese e persone, sviluppando appieno il loro potenziale”. “Ciò che importa di più ora, e cosa fare dopo”. “Grazie per avere aiutato Microsoft a diventare la fantastica azienda che è ora e che sarà nei prossimi decenni”.

Bill Gates e Paul Allen negli anni '80
Bill Gates e Paul Allen negli anni ’80

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