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AT&T, l’iPhone rallenta la crescita; Verizon in agguato

Non è solo il mercato Mac a spostare il baricentro dagli Usa verso i mercati esteri, ma anche iPhone guarda per la crescita al di fuori dagli Usa. La dimostrazione che il fenomeno notato ieri da Macitynet per il mondo dei computer vale anche per i cellulari è arrivata oggi con la presentazione dei risultati trimestrali di AT&T. Il secondo operatore mobile americano, ma primo al mondo per numero di iPhone attivi, ha denunciato una flessione nel numero di attivazioni del telefono scese da 3,1 a 2,7 milioni pari ad un calo di quasi il 13% trimestre su trimestre.

Il fenomeno è interessante perché Apple, al contrario, ha visto crescere, seppure impercettibilmente, le vendite dei telefoni su scala mondiale; in termini pratici questo significa che all’estero Apple sta ancora crescendo mentre negli Usa il mercato risponde meno bene e anche se è difficile parlare di saturazione sicuramente sembra restringersi la prospettiva per mantenere un trend pari a quello del passato. In particolare sembra perdere trazione la capacità di AT&T di acquisire clienti da altri operatori mobili: nel corso delle passare relazioni al bilancio si faceva cenno al fatto che il 40% dei nuovi utilizzatori di iPhone provenivano da altri carrier, ora questa percentuale è scesa al 33%.

Apple, probabilmente, sta studiando queste informazioni alla luce del fatto che ovunque nel mondo dove l’esclusiva, che ancora sussiste negli Usa, è stata eliminata il mercato è cresciuto. Come dire che più operatori significano più business per Apple. Negli Usa questa operazione è però complicata dal fatto che Verizon, che potrebbe sicuramente far crescere il mercato di iPhone, gestisce una rete CDMA non compatibile con iPhone.

Secondo qualche fonte Apple starebbe attendendo l’arrivo del 4G, che sarà sostanzialmente universale, ma l’ipotesi non sembra percorribile se Cupertino vuole accelerare i tempi. Le prime torri LTE appariranno il prossimo anno ma un cellulare 4G non potrà essere “puro” al contrario dovrà necessariamente essere compatibile con le reti 3G per evitare i buchi di copertura che inizialmente saranno inevitabili, quindi il problema di incompatibilità con Verizon che si pone oggi si proporrà anche a lunghissimo termine. Per capire quanto a lungo basta riflettere sul fatto che oggi tutti i telefoni HSDPA sono ancora capaci di operare su rete GSM e che la connessione 3G, operativa da anni, è ancora spesso sussidiata da quella di precedente generazione. Insomma per Apple è impossibile pensare di risolvere i problemi che le impediscono una partnership con Verizon creando un iPhone 4G, ma deve obbligatoriamente produrre un telefono multistandard oppure un telefono solo per Verizon.

Nel corso della presentazione dei risultati fiscali gli analisti hanno cercato di capire se e quando questo avverrà, ma i manager Apple hanno evitato di dare una risposta, limitandosi ad elencare i principali paesi dove esiste l’esclusiva (Spagna, Germania, Giappone oltre agli Usa; diverse altre nazioni hanno operatori esclusivi ma il loro mercato è ridottissimo) e sottolineando che non in tutti i paesi può funzionare la strategia multioperatore. Nonostante la risposta diplomatica, sembra comunque piuttosto chiaro che il conto alla rovescia è partito e che l’orologio conta anche per gli Usa anche se è molto probabile che il tempo che manca si conterà in mesi invece che in settimane.

 



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