Il dilagare della pirateria informatica potrebbe spingere Adobe ad abbandonare i mercati dell’Asia e in particolare a sospendere la localizzazione dei suoi prodotti in cinese.
La minaccia arriva direttamente da Bruce Chitzen CEO della società californiana nel corso di una intervista al giornale cinese di lingua inglese South China Morning Post. “La decisione è fondata su una semplice constatazione – ha detto Chitzen – ci costa 750.000 dollari localizzare un’applicazione in cinese. Se ne ricaviamo solo 500.000 non ha alcun senso continuare su questa strada”. La responsabilità dei bassi profitti sarebbe determinata proprio dall’altissimo tasso di pirateria informatica che taglia drasticamente i profitti.
“Fino a che il governo cinese e i cinesi non capiscono che copiare il software produce danni a loro stessi è difficile per noi continuare a pianficare simili investimenti”. Il riferimento al governo cinese è d’obbligo in quanto pare che anche molte società possedute al 100% dall’amministrazione statale di Pechino utilizzano software pirata.
Secondo alcune indagini in Cina circa il 94% del software in circolazione è frutto di copie illegali.
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Adobe: “Potremmo lasciare il mercato cinese”
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