Le difficoltà riscontrate ieri dai server di Akamai sono state determinate da un attacco DOS. A confermare che il blocco dei DNS che ha reso difficoltoso per buona parte del pomeriggio di ieri l’accesso alcuni dei siti più importanti al mondo come Google, Yahoo, Microsoft e la stessa Apple che usano i servizi di Akamai, è stata la stessa società americana. ‘Si è trattato di un attacco su larga scala e portato a termine con tecnica sofisticata’ hanno detto alcuni portavoce.
Secondo Akamai, però, le informazioni di stampa che parlano di problemi generalizzati e totale impossibilità di arrivare ai siti, sono sbagliate. ‘Solo l’1% dei nostri clienti – è stato detto in un comunicato – ha avuto ricadute per l’attacco e solo il 20% dei loro clienti non sono stati in grado di accedere ai siti. Complessivamente solo il 4% di coloro che hanno fatto una richiesta di un dominio servito da Akamai ha risentito del problema e la ricaduta è stata sensibile solo per il 2%’
L’attacco DOS è stato rilevato in maniera automatica dai sistemi di Akamai che è intervenuta prontamente per aggirare l’attacco dei pirati. Secondo alcuni esperti gli hackers sarebbero stati particolarmente esperti visto la sofisticazione dei sistemi di difesa della rete che hanno deciso di colpire. Sempre secondo alcuni osservatori era necessario avere un grande numero di computer ‘zombie’ (macchine che all’insaputa dei loro proprietari mandano insistenti richieste di accesso ai DNS) e collocati nei giusti punti della rete.
Apple, come accennato, è stata tra le società che più di altre ha pagato l’attacco DOS visto che proprio ieri aveva lanciato la versione europea del suo iTunes Music Store. Per alcune ore nel pomeriggio il negozio, che usa appunto Akamai per servire i contenuti, è stato inaccessibile.