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Alcuni centri assistenza frodavano Apple

Il sito Hardmac.com riporta una truffa che alcuni centri assistenza autorizzati avrebbero compiuto a danno di Apple: quando un cliente consegna un prodotto per la riparazione, i laboratori nella fase d’ordine della parte di ricambio devono sempre indicare il numero di serie della macchina o del dispositivo in riparazione. Se l’apparecchio è in garanzia il cliente e il centro assistenza non devono pagare nulla; se, invece, il prodotto non è in garanzia il cliente deve pagare la parte di ricambio (più il lavoro) e il centro di assistenza ha un guadagno di circa il 15% sulla parte stessa.

Alcuni non meglio identificati centri assistenza avrebbero imbrogliato Apple indicando nella fase d’ordine delle parti numeri di serie di computer ancora in garanzia, in modo da ottenere parti di ricambio gratuite e accaparrandosi così il 100% del guadagno da ignari clienti finali.

Il furbesco sistema usato dai centri assistenza disonesti è saltato fuori confrontando l’eccessiva percentuale di macchine da riparare gestite dai centri assistenza autorizzati rispetto alle macchine in garanzia da riparare gestite dai Genius Bar repair channel nella catena degli Apple Store. Indagini presso i centri assistenza autorizzati degli Stati Uniti e nel resto del mondo hanno permesso di scoprire i riparatori che operavano in modo scorretto: almeno uno è stato individuato in Inghilterra e “molti altri” in Estremo Oriente.

Per risolvere il problema, Apple avrebbe ora migliorato il sistema di tracking delle parti di ricambio, implementato migliorie software e un sistema che verifica che le parti di ricambio ordinate siano effettivamente installate nei computer con il numero di serie con il quale sono state ordinate. I centri di assistenza autorizzati sono in alcuni casi obbligati ad eseguire applicazioni/test quali “Battery & Adapter Diagnostic” e “Clamshell Diagnostic” con le quali ottenere codici e autorizzazioni prima di eseguire l’ordine. A pagare le conseguenze di queste frodi sono come sempre i clienti finali e gli operatori onesti, costretti ad eseguire procedure più lunghe, burocratiche e complesse.
[A cura di Mauro Notarianni]

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