Il cerchio dei semiconduttori si chiude. Amd entra nell’Open Source Development Labs, il consorzio di aziende votate allo sviluppo del sistema operativo del pinguino. Tra gli impiegati del consorzio, lo ricordiamo, ci sono anche Linus Torvalds e alcuni dei suoi migliori uomini, devoti alla realizzazione del kernel di Linux e alla sua diffusione.
L’anomalia che ne risulta, però, non è banale. Fu Intel una delle aziende che fondarono nel 2000 l’OSDL, aiutando a creare il primo ristretto numero di aziende tra le quali poi iniziarono bene o male a fare capolino tutti i protagonisti del mondo tecnologico, sia software che hardware (Apple, ovviamente, non compare, non avendo sino a questo momento manifestato interessi diretti nella promozione e sviluppo di Linux).
Ma proprio Intel, nonostante abbia già presentato da tempo una architettura a 64 bit per i server – la famiglia Itanium – aveva incassato il colpo di vedere il mondo Linux e lo stesso Linus Torvalds benedire l’architettura del proprio maggior rivale allora non inscritto al club, cioè Opteron e Athlon 64 di Amd.
Adesso che l’azienda è entrata ufficialmente nell’OSDL, il cerchio si chiude e la competizione rientra su binari anche formalmente accettabili per un investitore (Intel) che vede uno degli impiegati del consorzio (Linus Torvalds) fare il tifo per l’architettura di un concorrente.