La Polonia potrebbe aprire un altro fronte sul controverso caso della compatibilità delle canzoni di iTunes con altri player che non sono quelli prodotti da Apple. Questa una delle notizie che emergono da un lungo articolo in merito pubblicato dall’Herald Tribune.
Il servizio, che prende le mosse dalla crescente opposizione al sistema “chiuso” promosso da Apple, presenta una intervista a Bjiorn Erik Thorn, l’Ombudsman norvegese che nelle passate settimane ha presentato a Cupertino una serie di eccezioni sulle modalità di gestione del servizio. Secondo Thorn le eccezioni sollevate in Norvegia e alle quali Appel dovrà rispondere entro il primo agosto, hanno suscitato interesse in altri paesi del Vecchio Continente e tra questi anche la Polonia.
Nel paese dell’Est il parlamento starebbe discutendo una legge simile a quella appena approvata in Francia e in base alla quale i servizi di vendita di musica on line saranno resi interoperabili attraverso una legge ad hoc sui diritti intellettuali.
La Polonia potrebbe essere seguita da Belgio, Inghilterra, Danimarca e Svezia, tutti paesi che hanno già , seppure con toni diversi, sollevato qualche perplessità sulla tecnologia di Apple.
Lo sforzo attuato dai governi potrebbe però essere però messo fuori gioco dallo stesso argomento che intende regolare. Il settore, secondo Robert Owens della World Intellectual Property Organization, è in costante movimento e le tematiche che oggi fanno tanto discutere potrebbero essere obsolete a breve. Senza considerare, dice ancora Owens, che in passato ci sono già stati casi di tecnologie chiuse (come Vhs e Betamax) e quindi è difficile dire a che cosa condurrà la ribellione europea contro iTunes