Panther non sarà un sistema operativo a 64-bit. La notizia arriva da Apple stessa che, per bocca di Greg Joswiak, responsabile dei prodotti hardware di Apple, ne ha dato conferma ad alcuni siti Internet. Ma questo, come anticipato in alcuni articoli anche del nostro sito, non significa che l’OS non sarà in grado di trarre beneficio dall’utilizzo dei processori PPC 970.
A spiegare la strategia scelta da Apple e come questa concede comunque i vantaggi del 64 bit agli utenti della piattaforma è lo stesso Joswiak in un articolo pubblicato da PCWorld.
“Quello che contava * dice Joswiak * era non essere costretti a compilare un sistema operativo a 64 bit accanto ad uno a 32 bit. Questo obbiettivo è stato raggiunto consentendo all’OS di chiamare istruzioni a 64 bit dal processore”. Il risultato è un sistema operativo che fa girare applicazioni a 32 bit senza alcuna ricompilazione e che è in un tempo in grado di indirizzare istruzioni a 64 bit.
La scelta di Apple si traduce in un significativo vantaggio su tutti i fronti. Gli utenti non saranno obbligati ad aggiornare tutte le loro applicazioni alla versione a 64 bit per vederle funzionare sulle nuove macchine e gli sviluppatori, a loro volta, non saranno costretti ad aggiornare le applicazioni per sfruttare la velocità in MHz del PPC 970 e la nuova architettura del G5.
La stessa cosa, per essere più chiari, dovrà avvenire anche in ambito PC, con due sostanziali differenze: un gap di mesi dal rilascio del primo processore a 64 bit e la possibilità di sfruttare le caratteristiche e la presenza sul mercato di due OS, uno a 64 bit e uno a 32 bit.
L’Athlon 64 (in rilascio in autunno), infatti, funzionerà con una versione di Windows in grado di far girare sia applicazioni a 32 bit che a 64 bit. Questa nuova versione del sistema operativo delle finestre, non solo non è ancora chiaro quando verrà rilasciata (molto probabilmente solo all’inizio del 2004) ma non potrà essere utilizzata su macchine con processore tradizionale.
Il risultato è che la presentazione dell’Athlon 64 precederà di mesi la possibilità di sfruttare in qualche modo l’indirizzamento a 64 bit perché Windows XP non è in grado di “vedere” in nessun modo questa particolarità del processore. Quando poi arriverà la versione a 64 bit di Windows sarà sul mercato, questa potrà girare solo su macchine con processore a 64 bit
Tornando ad Apple Joswiak non ha detto quando da Cupertino uscirà un sistema operativo interamente a 64 bit. Probabilmente, se il passato è maestro, quel giorno è molto distante.
La migrazione da 32 a 64 bit è molto simile a quella da 68k a PPC. Anche allora Apple fece la scelta di avere un unico OS in grado di girare sia sui processori tradizionali che su quelli PowerPC. Solo molto tardi, quando il PPC era la norma e i computer 68k un oggetto del passato, Cupertino decise di allestire un OS interamente PPC.
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