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Apple contro la pirateria di Mac OS X

Mesi febbrili, quelli scorsi, per la gestazione di Jaguar. Sia dal punto di vista degli utenti, i quali a gran voce hanno chiesto l’introduzione di questa o quella caratteristica, sia, e soprattutto, dal punto di vista dei programmatori di Cupertino.

Non solo, gli ingegneri del software, hanno dovuto fare i conti con i limitati tempi a disposizione per realizzare tale ciclopica opera, ma anche si sono visti annullare “l’effetto sorpresa” dalle decine di siti web dediti alle indiscrezioni.

Jaguar ha catalizzato così tanto l’attenzione degli utilizzatori, speranzosi di aver sotto le mani finalmente un Sistema completamente sfruttabile, che negli scorsi periodi si è alimentato un mercato, nel sottobosco di internet, composto di foto, filmati, build destinate ai soli sviluppatori di OS X 10.2.

L’elevata attività , non propriamente legale, e da sempre mal sopportata da Apple, unita ad un forte numero di copie piratate di Mac OS X ha convinto i programmatori della necessità  di trasformare in “a top priority” il settore delle misure di sicurezza per sincerarsi dell’autenticità  del Sistema Operativo.

Per quanto non siano state ancora prese delle decisioni certe in merito, si ventila l’ipotesi di un numero di serie, da inserire dopo la prima installazione, così come accade per Mac OS X Server. Saranno comunque privilegiate soluzioni semplici, poiché, parallelamente, viene dichiarato che si tenderà  a conservare l’immediatezza di utilizzare il software non appena tirato via dalla confezione.

Al momento non è dato sapere se una misura del genere sarà  già  presente in una qualche forma embrionale in Jaguar, certo è che la società  ha intenzione di proseguire in questa politica di difesa dei suoi interessi. Ricordiamo che già  adesso, agendo sul menu “About this Mac” appare il numero di serie del computer sul quale OS X è stato installato. Sarebbe sufficiente che in qualche modo, tale numero venisse trasmesso alla casa madre, per compilare un elenco delle installazioni valide e di quelle abusive. Dato che, nello stesso tempo, non è più possibile ottenere gli aggiornamenti di Sistema dalle pubblicazioni in edicola, ecco che pensare ad un modo che blocchi gli update per chi usa una copia pirata di OS X non sarebbe un’ipotesi tanto peregrina.

Va anche però detto che in passato sistemi che prevedono un “dialogo” a distanza con la trasmissione di dati da utente a server di produttori hardware e software, anche se finalizzate all’abbattimento della pirateria informatica, hanno suscitato levate di scudi che hanno sconsigliato nella prosecuzione di questo tipo di esperimenti. La preoccupazione, in qualche modo legittima, da parte degli utenti, è che si infranga la privacy e la sicurezza dei sistemi ma anche che possano insorgere complicazioni impreviste che finiscono per rendere complesso e non intuitivo l’installazione del software, preoccupazione quest’ultima condivisa anche da diversi produttori.

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