C’è anche Apple tra le società che protestano per la nuova tassa che il governo federale svizzero imporrà sui player di musica digitale. La società di Cupertino, maggior produttore mondiale di questo tipo di dispositivi, fa infatti parte di Swinco, un’associazione che raggruppa 400 produttori nel campo della tecnologia, che ha presentato un memoriale alla corte federale per chiedere il differimento della data di applicazione della tassa.
Il balzello colpirà sia i player flash che quelli con HD, oltre che audio e video registratori con Hard Disc ed è frutto dell’operazione di lobbying di una gruppo di società che si occupano di tutela del copyright, tra cui Suisa, che gestisce i diritti musicali nella confederazione.
Secondo Swinco la tassa finirebbe per colpire pesantemente gli utenti. Con un ricarico di circa 12 euro per un iPod da 4 GB (per non dire dei quasi 90 euro per un lettore DVD con HD da 400 GB incorporato) i produttori sarebbero obbligati a trasferire la tassa agli utenti, essendo impossibile assorbirla nei margini di profitto. In aggiunta a ciò, sempre secondo Swinco, la tassa è ingiusta perché obbliga gli utilizzatori di player a pagare tre volte: la prima quando comprano le canzoni su Internet, la seconda quando le trasferiscono sui CD (su cui pure grava una tassa) e la terza quando le caricano sui lettori.
Suisa a sua difesa afferma che la tassa ‘triplice’ è nello spirito della legge in quando la tassa deve essere pagata per ogni copia, anche privata, che si fa della musica originale.
Swinco spera di vedere rinviata di 60 giorni l’applicazione del dispositivo per preparare le suo controdeduzioni: ‘Ci sono molte cose che vogliamo attaccare – ha detto alla rivista svizzera on line Swissinfo – ad esempio pensiamo che la tassa sia astronomicamente alta’