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Apple e IBM insieme per il processore del futuro?

Si torna a parlare del rumoreggiato processore a 64 bit che IBM starebbe sviluppando con lo scopo principale di soddisfare l’esigenza di Apple di un chip ad alte prestazioni per macchine desktop high end e server.

A riproporre l’indiscrezione, corredandola con alcuni nuovi dettagli, è eWeek.
Il sito, che in passato si è dimostrato piuttosto attendibile, respinge le voci secondo le quali il chip non sarebbe stato destinato a macchine di Cupertino comparse su qualche pagina Web. Anzi, sempre secondo eWeek, esemplari sperimentali del processore sarebbero già  in uso in macchine beta a One Infinite Loop.

Il processore, denominato GigaProcessor Ultralite (GPUL), il cui scopo sarebbe anche quello di dotare una serie di macchine Linux, avrebbe una potenza considerevole debuttando a velocità  tra i 1.4 e i 2 GHz e pur derivando alcune delle sue caratteristiche dalla serie Power4 che IBM utilizza in server di fascia alta, si distinguerebbe per un consumo basso e altrettanto bassa produzione di calore.

I meriti dell’alta potenza coniugata con il basso consumo sarebbero dell’architettura con circuiteria a 0,13 micron (che presto diventeranno 0,10 micron), dell’utilizzo della tecnologia SOI e del fatto che siamo di fronte ad un processore multi-core, ovvero un processore che ha più unità  di calcolo nello stesso involucro, di fatto un bi o addirittura un quadri processore con le dimensioni di un singolo processore.

Secondo alcune fonti una versione da 1 GHz del GPUL di IBM avrebbe prestazioni doppie rispetto a quelle di un processore da 1 GHz di Motorola di cui supporterebbe l’estensione AltiVec usando VMX, un sistema descritto come altamente compatibile, se non identico, con il Velocity Engine.

Apple in questo momento starebbe testando il GPUL in congiunzione con un bus di nuova concezione, denominato ApplePI, destinato a prendere il posto dell’attuale MaxBus.

La transizione all’architettura di GPUL, che imporrà  alcune modifiche alle applicazioni, dovrebbe essere quasi trasparente per gli utenti. I vecchi programmi a 32 bit continueranno a funzionare, anche se pagheranno un leggero dazio in fatto di prestazioni.

Il chip, sempre secondo eWeek, dovrebbe essere disponibile a partire dalla metà  del prossimo anno se non alla fine del 2003. Prima di allora le macchine di Apple però potrebbero avere a disposizione i G5 di Motorola, anche questi processori a 64 bit, il cui debutto è atteso all’inizio del prossimo anno.

Notizie più dettagliate a proposito di GPUL si dovrebbero avere ad ottobre, nel corso del microprocessor forum durante il quale è programmata una sessione di IBM dal titolo “Breaking Through Computer Intensive Barriers — IBM’s New 64-bit PowerPC Microprocessor.”

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