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Apple tiene sul mercato USA

C’è uno spiraglio di ottimismo nella ridda di voci negative che hanno circondato la dichiarazione dei risultati fiscali del trimestre di Apple.
Secondo DataQuest, una società  specializzata nel rilevare i dati di penetrazione sul mercato dei produttori di computer, Apple avrebbe mantenuto la sua percentuale di diffusione sul mercato americano collocandosi al 4,4%. Un dato che non può fare gridare al miracolo, anche perchè rispetto dati della scorsa primavera non viene segnalato alcun movimento al rialzo nella scalata della classifica dei maggiori produttori. Apple resta collocata al sesto posto, dietro le “big five” (rispettivamente Dell, 19,7%, Compaq, 15,5, HP, 10,9%, Gateway, 9.5 e IBM, 5,6%), questo nonostante la scomparsa dalla classifica di eMachines. IBM, infatti, pur in rallentamento ha sorpassato di nuovo Apple nella classifica dopo essere finita dietro alle spalle di Cupertino, sempre secondo i dati di Dataquest, la scorsa primavera. Ma al di là  di questo aspetto che non ha una grande rilevanza, l’aspetto più interessante è che Apple non scende in percentuale sul mercato mentre i dati che erano giunti nelle scorse settimane potevano far pensare il contrario. In aggiunta a ciò va notato anche che Apple, con un dato del 25,2%, ha superato la crescita media del mercato che non è riuscito a fare meglio di un +12,2%.
I dati su scala mondiale, presentati in questo contesto, non presentano invece nessuna novità  per Apple. La società  della Mela non rientra tra i sei principali produttori che sono nell’ordine: Compaq (13,2%), Dell (11,2%), HP (7.7%). IBM (7.2%) e NEC (4.6%).
Le informazioni fornite da Dataquest e dalla sua concorrente IDC contribuiscono a rendere meno nero l’umore anche sulla tenuta complessiva del mercato informatico. A livello mondiale, comparando i dati delle due società  di indagine il mercato sarebbe cresciuto tra il 15 e il 18%, meno di quello che ci attendeva nelle previsioni qualche mese fa e meno del passato (il terzo quarto dal 1994 al 1999 è sempre aumentato a ritmi vicini al 20%), ma più di quello che si attendeva qualche analista particolarmente pessimista. Avrebbe contribuito ad attenuare l’impatto negativo avuto dal rallentamento sui mercati Europei e anche su quello americano la crescita sui mercati asiatici.
Per il trimestre in corso gli analisti si dimostrano molto cauti. Alcuni sospettano infatti che parte della crescita dello scorso trimestre sia stata “drogata” dall’immagazzinamento di parte delle scorte sui canali e che ora per i produttori potrebbe essere più difficile utilizzare questa valvola di sfogo. Il primo trimestre del 2001, invece, potrebbe far segnare un ritorno della crescita. La domanda, secondo le società  di indagine sul mercato potrebbe tornare in Europa (favorita da un indebolimento del dollaro) e anche negli USA. A trainare gli acquisti sarebbero sempre di più gli utenti casalinghi e Internet mentre nel mercato industriale la domanda continuerebbe ad essere sostenuta solo dal rimpiazzo delle vecchie macchine per effetto della saturazione delle postazioni orami raggiunta in gran parte dell’occidente industrializzato. Ricordiamo che Steve Jobs ha annunciato proprio per il primo trimestre fiscale del 2001 un rilancio della piattaforma in termini di vendite e di penetrazione sul mercato.

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