Al MMF – Music Managers Forum di Manchester si è discusso di iTunes ma soprattutto delle royalty che spettano agli artisti e ai loro manager per ogni brano venduto online dal negozio di musica digitale dominante.
I musicisti ricevono da Apple 4,5 pence (circa 7 centesimi di euro) per ogni canzone venduta attraverso iTunes, ovvero il 6% del valore commerciale in UK (79 pence), da ogni disco fisicamente venduto nei canali tradizionali gli interpreti incassano 35 pence (circa 50 centesimi di euro) ovvero il 12% di 3 sterline.
La differenza di guadagno è sostanziale ma anche i costi dei due sistemi lo sono.
Un musicista dovrebbe riuscire a vendere musica per 1,5 milioni di brani digitali prima di racimolare del profitto, tolti tutti i vari costi.
I manager dei musicisti non sembano particolarmente felici del fatto che i gestori dei negozi online di musica digitale abbiano assunto una rilevanza tale da riuscire a stabilire il guadagno della controparte.
La proposta che viene da chi crea la musica è di rialzare al 12% del prezzo il loro guadagno, acconsentendo anche che per un periodo di incoraggiamento iniziale (2 anni) la percentuale resti a 8. Il BPI – British Phonographic Institute ritiene che il 6,5% del prezzo sia il giusto guadagno per i musicisti.