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Billboard prevede la fine del regno di Apple nella musica

Era un po’ di tempo che non c’erano delle nuove profezie sulla fine di Apple. In questo caso Billboard, lo storico giornale musicale americano, spara una salva di cannone contro la musica, con il sottinteso che la fine di quel settore renderà  Apple zoppa e forse ferita a morte. Niente rispetto al passato (ricordate le profezie sui sei mesi di vita di Apple, che venivano pubblicate ogni due o tre mesi?) ma un segnale interessante e un ragionamento che val la pena di seguire.

Antony Bruno è il giornalista incaricato di scrivere il pezzo (realizzato insieme all’agenzia Reuters), intitolato “Gli avversari digitali pronti a mordere la Mela”. L’attacco del servizio: “Goditela finché dura. Questo è il messaggio rivolto a Steve Jobs, Ceo di Apple Computer, da quasi tutte le altre aziende nello spazio della musica digitale che competono per conquistarsi l’attenzione dei consumatori dopo parecchi anni di dominio assoluto di iPod e iTunes”.

Perché Apple se la deve godere fino a che dura? Cosa sta per succedere? Secondo l’articolista, Apple oggi domina la scena – 80% del mercato dei lettori digitali e 75% di quello delle vendite di musica online – ma il quadro è destinato a cambiare entro i prossimi 12-18 mesi. Il motivo? “E’ inevitabile che nel tempo le quote di mercato declinino”, dice l’analista Gene Munster di Piper Jaffray, aggiungendo: “E’ impossibile che qualcuno possa sostenere per più di due-tre anni una quota di mercato superiore all’80% nell’elettronica di consumo”.

Ma il cuore del ragionamento è altrove, sepolto nel profondo delle strategie delle case discografiche. Queste sostengono Apple ma la vorrebbero anche voler vedere a terra. Perché la fine dell’era iTunes significa la maturità  del mercato. Sulla base di due ragionamenti.

Il primo è che Apple tiene troppo rigido il sistema dei prezzi e dei canali di vendita. Solo iTunes Music Store e solo iPod, solo Fair Play (la licenza di Apple) e niente per gli altri negozi o lettori. In pratica, se anche l’iPod è il più diffuso (ma i margini di crescita del mercato sono ancora enormi) vincola a iTunes e viceversa iTunes vincola a iPod. Questo rende impossibile la trattativa con Apple che si mostrerebbe fin troppo tracotante e rigida nei rapporti con le etichette discografiche.

Secondo punto: il mercato. Oggi Apple festeggia il mezzo miliardo di canzoni, ma la cifra complessiva di vendita della musica online è il 2% del mercato totale. Nel 2009 dovrà  essere il 25% e Apple non è in grado – secondo il giornale – di “pompare” milioni di canzoni al giorno. E neppure gli utenti iPod di comprarle. Si tratta di 20 milioni di utenti, che comprano in media nove canzoni al mese. Troppo poco e i margini di crescita non ci sono, Apple non è in grado di vendere abbastanza iPod per saturare il mercato. E se Apple non ce la fa, ragionano i discografici, altri dovranno farlo.

Un mercato con più alternative è un mercato più lucroso, soprattutto per le industrie discografiche. Ma per arrivarci, sostiene Billboard, sono necessari altri attori “forti”. Prima ancora che nei negozi digitali nel fronte dei lettori di musica. E qui casca l’asino, perché nonostante gli sforzi, nessuno riesce a sconfiggere iPod. Ci prova soprattutto la coreana Creative Labs con la sua nuova linea, in grado di mostrare anche il video, ma non supera la soglia del 9%. L’azienda, che in passato ha anche scavalcato Sony, ci prova, così come ci provano la stessa Sony (che paga errori di strategia notevoli ma che gode di una buona base di mercato in Giappone) e Samsung, l’ammazzasette coreano in grado di eccellere in qualunque segmento dell’elettronica di consumo nel quale si sia cimentata.

E Apple? Steve Jobs si arrenderà  senza combattere? Il prossimo Natale sarà  il banco di prova di quel che attende la casa di Cupertino, che a settembre, secondo il Billboard, lancerà  l’iPod video, arriveranno poi i sospirati telefoni Motorola con iTunes a bordo e infine, forse, anche un accordo con Microsoft sul fronte dei servizi di Xbox Live per scaricare la musica sulle nuove console di Redmond. Apple, insomma, non si farà  mettere i piedi in testa tanto facilmente, lotterà  sino alla fine. Ma una fine, come per tutte le cose, arriverà . La profezia non è completamente negativa, non sostiene che Apple chiuderà  baracca e burattini, ma ci va vicina.

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