Altroconsumo va all’attacco dell’Ifpi, la federazione internazionale dei discografici. L’associazione dei consumatori ha infati ha depositato un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali sulla vicenda The Pirate Bay.
L’ipotesi è che siano stati raccolti e trattati illecitamente, senza alcuna autorizzazione da parte degli utenti, i dati personali di migliaia di navigatori da parte di un soggetto privato riconducibile alla IFPI, associazione che rappresenta a livello internazionale le industrie discografiche su diversi Paesi.
La vicenda risale a quest’estate quando Thepiratebay.org, un motore di ricerca svedese specializzato in file ‘torrent’, è stato escluso dai registri Dns in risposta ad una denuncia depositata dalla Federazione italiana dell’industria musicale ‘ la FIMI presso la Procura della repubblica di Bergamo. Da quel momento chi cerca di accedere in rete alla URL di The Pirate Bay, è automaticamente reindirizzato su un’altra URL riconducibile alla IFPI, a cui aderisce la FIMI.
«Le modalità di reindirizzamento e di acquisizione dei dati personali da parte dei titolari del server di destinazione sono stati documentati e rappresentano una violazione dei diritti degli utenti. Diversi consumatori si sono rivolti ad Altroconsumo denunciando l’accaduto», dice l’associazione in un comunicato.
Di qui la decisione di ricorrere al garante per verificare la correttezza delle procedure e avere la certezza che non siano stati lesi i diritti dei ‘cittadini-naviganti’.