L’A760, il primo cellulare di Motorola con Linux, avrà un chip di Intel. Ad annunciare che sarà un prodotto della principale rivale nel campo dei semiconduttori per telefonia e PDA a gestire tutta la parte di calcolo del dispositivo sono le specifiche tecniche rese note nel corso della giornata di ieri.
Secondo quanto si apprende il chip è un Xscale PXA262 da 200 MHz con 256 MB di Ram. All’Xscale sarà affidata la sezione ‘organizer’ del telefono e tutta la parte non specificatamente voce che sarà invece ancora gestita da un processore Motorola. La suddivisione dei compiti in un telefono cellulare intelligente a due differenti processori è pratica comune nella telefonia evoluta.
La mossa di Motorola è significativa per vari aspetti.
In primo luogo segna una svolta per quanto riguarda il rapporto tra la divisione che si occupa di telefonia e quella che produce semiconduttori. Anche se non sussisteva alcuna preclusione formale all’acquisto di chip prodotti dalla concorrenza l’A760 è il primo telefono di punta a mettere in atto una scelta di questo tipo. La prospettiva per Motorola di avere più fornitori, senza essere legata strettamente alla sua divisione semiconduttori, significa più scelta e quindi in prospettiva più flessibilità .
In secondo luogo il debutto del telefono segna un’opportunità importante per Intel che si vede aprire il mercato costituito da Motorola che è il secondo produttore mondiale di telefoni.
Chi pare uscire, almeno momentaneamente, sconfitta dalla decisione di Motorola è la sua divisione semiconduttori. Ricordiamo che, anche se non sussisteva alcun obbligo formale per la divisione cellulare di acquistare solo chip Motorola, era però di fatto pratica comune il loro quasi esclusivo utilizzo, specie su prodotti di grande diffusione. A sua volta invece la divisione semiconduttori era formalmente obbligata a fornire i suoi processori solo ed esclusivamente alla divisione cellulari, senza poter concorrere sul mercato.
Resta ora da vedere se, anche in conseguenza dell’annuncio della separazione della divisione semiconduttori dal resto dell’azienda, questa preclusione verrà cancellata e i chip di Motorola potranno essere venduti anche ad altri produttori di telefonia. In questo caso i benefici si riverbererebbero fin da subito sulla divisione semiconduttori che potrebbe competere liberamente sul mercato. In caso contrario venendo a mancare la protezione offerta dal mercato quasi sicuro dei cellulari Motorola il già traballante bilancio del gruppo che si occupa di chip potrebbe subire un altro duro colpo.
Ricordiamo che l’A760, un telefono intelligente di nuova generazione dotato di MontaVista Linux, sarà in vendita in china da oggi e successivamente arriverà anche in Europa e Stati Uniti.