Il Basic è stato una rivoluzione per l’informatica analoga se non superiore a quella del Personal Computer: ne è l’anima e l’essenza stessa. Lo dicono vari esperti e storici del mondo del computer, che hanno festeggiato, un po’ in sordina, il quarantesimo compleanno del linguaggio antenato di molti tra i linguaggi di alto livello del giorno d’oggi.
Soprattutto, l’invenzione di due professori di matematica dell’Università di Dartmouth, Thomas Kurtz e John Kemeny nasceva dall’idea che tutta la facoltà , dagli studenti al personale amministrativo, avrebbero dovuto poteer accedere (era il 1964, non ce lo dimentichiamo) alle risorse e alla potenza di calcolo dei computer per il loro lavoro quotidiano.
E’ stato però negli anni Ottanta che il Basic ha avuto il suo momento di gloria, trasformandosi da strumento didattico e utilizzato per realizzare applicativi amministrativi nel primo tool disponibile in grande scala sui microcomputer. In pratica, è a tutt’oggi il linguaggio più conosciuto e probabilmente quello storicamente più diffuso della breve vita dell’informatica
Le origini del Basic poggiano sul Fortran II, Algol 60 e altre varianti di questi due linguaggi. Per la prima volta venne fatto girare su un mainframe GE-265. Il successo nacque tuttavia con il primo personal computer della storia, L’Altair 8800 (1975). Il successo è poi legato al lavoro della prima Microsoft e della piattaforma di Apple, l’Apple II.