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Con Vista i vecchi Dvd non funzionano più

Bisognerebbe lodarli, oppure biasimarli. Ma però si deve ammettere che qualcosa stanno facendo. A Redmond, si scopre un po’ di sguiscio, hanno deciso che dentro Vista ci doveva essere un po’ meno codice “antico”, cioè sistemi per far funzionare anche cose ormai passato remoto della storia del sistema informatico di Bill Gates. Tra le tante scelte possibili, l’occhio dev’essere caduto sui Dvd.

Sino al 1 gennaio del 2000, infatti, i lettori Dvd implementavano la codifica delle regioni (lo strumento per il quale è possibile far funzionare un Dvd video preparato per il mercato statunitense solo su lettori Area 1, ad esempio) nel sistema operativo. Questo sino a che non sono nati i lettori che invece lo implementano direttamente sul firmware della macchina, rendendo più “difficile” l’operazione (illegale) di togliere la protezione e vedere film di tutto il mondo con lo stesso lettore.

Il supporto software per i lettori creati nel periodo 1998-2000 rimane quindi una funzionalità  del sistema operativo che, in pratica, Microsoft ha deciso di non includere nel sistema operativo. Tra i vari motivi, quello che non esistono a Redmond praticamente più lettori di quella generazione su cui provare, dato che spesso le meccaniche e l’ottica dei primi Dvd non dura più di tre-quattro anni. Inoltre, diventa anche possibile in questo modo limitare il numero di “forzature” dei DRM e cominciare a costruire sistemi completamente omogenei.

Attenzione, però, perché comunque i lettori Dvd saranno perfettamente funzionanti come lettori Dvd-Rom, cioè di dati. Perderanno solo la possibilità  di fare la parte video, che è quella più protetta (e più “bucata”) e richiede appunto oltre ai driver anche un sistema software di gestione dei diritti digitali.

La mossa potrebbe venir criticata (anche se solo sulla carta, perché i lettori Dvd del 1999 ancora funzionanti per Pc non è che siano tantissimi), mentre dimostra il tentativo da parte di Microsoft di voler cominciare a fare i conti con il suo passato e scegliere che cosa tenere e che cosa – finalmente – lasciar “sfumare”: proprio la questione della compatibilità  “estrema” verso l’indietro – il caso del Dos è illuminante, al riguardo – è quella che crea maggior complicazione e difficoltà  nel rendere stabile Windows…

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