Da gennaio gli SMS non dovranno costare più di 13,2 cent (IVA compresa) e gli utenti avranno diritto a richiedere agli operatori mobili una tariffazione al secondo (al posto di quella a scatti, ovvero a blocchi di 30 secondi o di un minuto pagati in anticipo nel corso della telefonata). L’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), aveva annunciato l’azione già alcune settimane addietro, ma solo oggi sono stati definiti tempi, prezzi e modalità di applicazione.
Tuttavia, non tutti sono contenti delle nuove tariffe: il Codacons, ad esempio, contesta con fermezza la decisione dell’Agcom di accettare la proposta delle compagnie telefoniche di fissare a 13,2 cent il prezzo massimo degli sms in Italia.
“Si tratta di un regalo per gli operatori telefonici e di un danno per gli utenti italiani – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – e a confermarlo sono i numeri: in Europa inviare un SMS costa mediamente 7,5 centesimi. Addirittura in Danimarca l’invio di un messaggino da cellulare costa appena 3 centesimi di euro! Il prezzo massimo di 13,2 cent in Italia non rappresenta affatto una vittoria per i consumatori, ma al contrario una sonora sconfitta!”.
E ancora: “L’ Autorità per le comunicazioni avrebbe dovuto battersi per far scendere le tariffe degli SMS nel nostro paese, fissando un prezzo massimo non superiore ai 7 – 8 centesimi, così da portare la media italiana in linea con quella europea – prosegue Rienzi – E’ evidente che un provvedimento di questo tipo a favore delle compagnie telefoniche non potrà non essere impugnato dal Codacons al Tar del Lazio”.
[A cura di Mauro Notarianni]