Nella prima metà degli anni ’90 Apple lanciò sul mercato un portatile davvero innovativo, era il PowerBook Duo. Molto compatto e leggero (circa 2 Kg per i modelli in bianco e nero), permetteva di essere usato in qualsiasi situazione con estrema comodità ; in ufficio il portatile poteva essere dotato di un mini-dock o di un dock completo che aggiungeva tutte le porte necessarie al portatile ed eventualmente un disco aggiuntivo ed un monitor esterno, trasformandolo in computer da scrivania senza alcuna limitazione.
Il nuovo iBook ci ricorda quell’incompreso ed eccellente prodotto sotto molti aspetti, aprendo moltissime possibilità di utilizzo per il nuovo portatile.
Un prodotto dalle dimensioni e dal peso molto ridotti, capace di essere ospitato, con un minimo di accortezze, in qualsiasi borsa o zaino, allo stesso tempo un prodotto con enormi capacità di gestione di periferiche esterne, nessuna esclusa.
Certamente il nuovo iBook non sarà il prodotto ideale per chi si occupa di fotoritocco ne per chi lavora con pacchetti 3D, tuttavia…, tuttavia non vediamo altre limitazioni nel nuovo portatile.
La possibilità di utilizzarlo in ufficio con monitor, tastiera, mouse ed hard disk esterni rende il prodotto assolutamente flessibile e comodo anche per chi svolge compiti gravosi con il proprio portatile, facendoci dimenticare che stiamo lavorando con un prodotto dal costo decisamente contenuto; il processore G3 da 500 Mhz è tranquillamente in grado di svolgere il normale lavoro d’ufficio con un’ottima verve ed il montaggio di OS X, abbinato ad una generosa dotazione di Ram, non farà appesantire la macchina più di tanto.
Quando poi dovremo uscire dall’ufficio, il nostro portatile sarà un compagno eccellente: poco peso ed alta autonomia, disponibilità di qualsiasi interfaccia desideriamo per far fronte alle più disparate esigenze, compresa la possibilità di fare presentazioni con un video proiettore oppure agganciare un monitor esterno per mostrare ciò che desideriamo ad i nostri interlocutori; infine, se abbiamo optato per il modello con masterizzatore, potremo salvare i file di nostro interesse su un CD e lasciarli, su un supporto comodo ed universale, a chi vogliamo.
Non vogliamo neppure dimenticare le possibilità che ci vengono offerte nel campo del Video Editing: in poco più di un paio di chili e in tre milioni di spesa, avremo una stazione di Editing Video portatile forse non potentissima ma certamente in grado di far fronte alla maggior parte delle piccole produzioni personali, soprattutto se destinate a finire su web o su un CD.
Aspettavamo l’erede del Duo da anni, ogni volta che aprivamo i nostri WallStreet, Lombard e Pismo (e Titanium) in treno o in aereo oppure semplicemente al bar, rimpiangevamo la leggerezza e compattezza dei Duo, che realmente potevano essere usati anche con pochi cm quadrati di spazio a disposizione, ora Apple ci ha fornito una macchina completa, potente a sufficienza praticamente per tutti e dal peso, ed ingombri, che non ci faranno più rimpiangere quei capolavori dei primi anni ’90.
Dal nostro punto di vista il Titanium ha spostato molto in avanti la soglia di desiderabilità di un portatile Apple, d’altro canto il nuovo iBook, per costo e dotazioni, dovrebbe meritare un’attenta valutazione da chiunque voglia cambiare la propria macchina, compresi coloro che hanno davanti macchine recenti e professionali come i Lombard ed i Pismo, del resto con un Pismo ultima serie quali sono le sostanziali differenze? Un bus dati da 100 Mhz invece che da 66, un monitor si più grande ma dalla risoluzione identica, uno slot PC Card ed una porta ad infrarossi, ma parliamo di opzioni non certo fondamentali per chiunque, in più, però, il nuovo portatile ci permetterà una mobilità maggiore e, magari, la possibilità di masterizzare “on the road” senza pesanti ed ingombranti masterizzatori esterni, non negandoci praticamente nulla e spendendo gli stessi soldi che ricaveremmo dalla vendita del nostro Pismo, con un resto sufficiente ad espandere la Ram fin dove vogliamo…