Desktop Tidy è un’utility commerciale (5,49 euro sul Mac App Store) che consente di organizzare il desktop spostando periodicamente file e cartelle dalla Scrivania a un desktop “ombra” accessibile dalla barra dei menu mantenendo così sempre pulito e sgonbro da qualsiasi elemento il desktop. File e cartelle possono essere organizzati in vari modi grazie a filtri che consentono di richiamare all’istante quanto serve: possiamo, ad esempio, scegliere di visualizzare solo le foto che erano sul desktop o solo i dati registrati entro un range di date.
Nei filtri è possibile creare dei gruppi e ripristinare documenti e cartelle sul desktop in qualsiasi momento. Dopo aver installato il programma, una nuova icona compare nella barra dei menu: da qui è possibile decidere manualmente quando mettere ordine sul desktop, selezionare quali file nascondere (più vecchi di un giorno, di una settimana, di un mese e così via). Dallo stesso menu è possibile aprire le preferenze e da qui indicare la cartella “ombra” (quella che in realtà conterrà tutti i file), selezionare se attivare o no la pulizia automatica e la frequenza con la quale farla. Dalla sezione “Quick filter” è possibile specificare (o eliminare) i file di cui tenere conto e dalla sezione “Ignore” indicare file e cartelle da non toccare. L’applicazione è compatibile con il sistema di notifiche Growl e queste possono comparire prima di eseguire una pulizia, dopo aver spostato file e cartelle o in caso di problemi.
Eseguendo in caso di necessità il ripristino sul desktop, l’applicazione ricorda la posizione di file e cartelle. L’opzione “empty shadow desktop” permette di svuotare la cartella ombra, quando siamo sicuri che gli elementi in questa contenuti non ci servano più.
L’applicazione è comoda e consente di tener ordinato il desktop, evitando l’affollamento di filmati, immagini, documenti, video. I quick filter consentono di richiamare al volo elementi multimediali e trovare quello che serve è comodo e pratico.
Desktop Tidy è in vendita a 5,49 euro sul Mac App Store.
[A cura di Mauro Notarianni]
