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Diario di una mattina convulsa inseguendo lo zio Bill

Zio Bill è arrivato a Milano dall’Europa. Era in tournee per le capitali europee, affari da sbrigare, contratti da siglare e soprattutto marketing da promuovere. Perché zio Bill, come ha detto anche il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, “è veramente bravissimo e non perde un’occasione per vendere i suoi prodotti a tutti, noi compresi”.

Parole sante, che forse potranno anche essere di esempio ai nostri imprenditori (Montezemolo ha subito colto la palla al balzo e ribadito che zio Bill ha buon gusto in fatto di macchine, risate e stretta di mano). Di sicuro, le parole mostrano lo stile dell’uomo, il fondatore di Microsoft, il più ricco del mondo e l’Architetto Capo del software di Redmond, che non perde l’occasione per presentare anche al volo il libro fatto da Microsoft Italia, così tanto per dare un colpetto al marketing e uno al commerciale.

Vestito con un improbabile abito a quadri marroni e neri, zio Bill ha iniziato la sua giornata meneghina alla Fiera di Milano, inaugurando il Futurshow. L’iniziativa, che si è spostata da Bologna sotto la Madonnina, ha come coordinatore d’eccezione Alessandro Cecchi Paone che, con fare da consumato uomo di televisione, non ha perso occasione per presentare zio Bill e lanciare ufficialmente l’offensiva di Windows Media Center sul territorio italico. Dalle Alpi a Scilla e Cariddi, sarò tutto un fiorire di apparecchi per la tv, la radio, il gioco, la mail? Zio Bill se lo augura.

Ore di coda, folla convulsa, traffico impazzito? Certo, ma succede sempre a Milano. Ad assistere alla kermesse multimediale di zio Bill in realtà  si è presentata una folla di autorità  (dopotutto, è l’uomo più ricco del mondo), i soliti noti e i ragazzini delle scuole, “precettati” a campione tra una serie di selezionati istituti per assistere alla lezione magna del grande alfiere dell’informatica, l’uomo che trent’anni fa ha regalato al mondo il Dos e poi, non pago, anche Windows.

Esperienza mistica, sia durante la demo del sistema di intrattenimento da salotto sia durante la spiegazione di come funziona il tutto, fatta da un emozionato tecnico di Microsoft Italia e poi dallo stesso zio Bill in inglese, con buona pace dell’atterrita intellighenzia del nostro paese, un po’ a digiuno dell’idioma d’Albione.

La sintesi dell’intervento? Comprate Windows Media Center, è il futuro dell’intrattenimento, il pezzo forte della vostra vita fatta tutta di bit e byte. Questo per quanto riguarda la lezione sulle tecnologie di domani offerta gentilmente dal gruppo Sabatini, organizzatore del Futurshow. Perché ormai un Pc ce l’hanno tutti: era la fase uno del piano per la conquista del mondo di Microsoft, che dimentica però che i tre quarti della popolazione mondiale non sanno neanche cosa sia un Pc e più della metà  non ha mai fatto una telefonata. Adesso, dice zio Bill, è il momento di conquistare il televisore.

Poi, volata alla sede di Assolombarda, l’associazione regionale di Confindustria, dove nell’auditorium si proponevano miracoli: insieme a zio Bill anche Montezemolo e il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, che fino a ieri risultava essere a Kyoto a firmare importanti accordi internazionali sulla ricerca scientifica. Ma soprattutto, venti minuti previsti nel programma tra un intervento e l’altro, a fronte del dover attraversare l’intera Milano, dalla periferia ovest sino al centro.

I cronisti, rodati e ben organizzati dopo anni di esperienza, grazie a una macchina collettiva, sfidando i vigili e le ire del traffico milanese sono riusciti nell’impresa, superando anche lo sbarramento di sicurezza predisposto dalle forze dell’ordine, lo stuolo di sistemi di sicurezza e infine la linea di fuoco delle addette alle pubbliche relazioni, hanno conquistato uno strapuntino nella sala conferenze dell’Assolombarda, giusto in tempo per assistere al videomessaggio registrato dell’assente Moratti e poi all’interessante conversazione tra zio Bill e Montezemolo.

Punti interessanti per l’informatica? Mica tanti. Il tema è stato quello dell’innovazione a tutti i costi, della competitività , dell’importanza delle strategie digitali e di innovazioni. Discorsi alti, molto lontani dalla tecnologia che zio Bill, informato su quel che succede nel nostro Paese ha ben inquadrato. Ma che poco hanno avuto poi da dire in concreto se non che con un computer (possibilmente Windows, anzi le altre ipotesi non sono neanche state prese in considerazione) si lavora meglio. Punto.

Zio Bill prosegue il suo tour milanese ma per il cronista è tempo di tornare in cucina, a preparare gli articoli. Anche i noglobal che presidiavano la sede, sotto l’occhiuto sguardo delle forze dell’ordine, hanno smobilitato. Tutto pare terminato, zio Bill è già  ripartito per nuove avventure, concedendo poche interviste in esclusiva a pochi selezionati rappresentanti della stampa. Au revoire, Mr Gates, il suo sogno di uomo più ricco del pianeta si è realizzato. Adesso il resto dell’umanità  vorrebbe riuscire a realizzare i propri.

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