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Fabbriche blindate multe e metal detector, così Apple mantiene i suoi segreti

Metal detector per impedire trafugamenti di componenti, assemblaggi spezzettati tra varie aziende, componenti fortemente personalizzate, progetti consegnati a pochi giorni di distanza dall’avvio della produzione, contratti con multe milionarie in caso di fughe di notizie. Queste alcune delle tecniche che Apple persegue per tutelare la segretezza dei suoi progetti e far sì che nessuno sia in grado di anticipare con certezza quello a cui si lavora nelle stanze blindate di Cupertino.

A rivelare alcuni dettagli inediti del sistema costruito da Jobs e dai suoi manager per rendere Apple il più possibile impermeabile ai cacciatori di notizie è Reuters in un interessante articolo frutto di una inchiesta in Asia, terra di riferimento per l’assemblaggio delle macchine e tutti i gadget della Mela.

Nel suo articolo Reuters descrive un contesto dove i partner di Apple vivono sotto costante pressione da parte dei team dirigenziali della società  californiana, letteralmente ossessionati dalla cultura per la sicurezza. La principale tecnica usata per impedire fughe di notizia sembra essere la dissuasione mediante contratti capestro che impongono la massima riservatezza con penali elevatissime se qualche cosa dovesse trapelare da manager o lavoratori. Le sanzioni, che possono arrivare fino alla rottura del contratto, da soli bastano a convincere le aziende che assemblano le macchine e i dispositivi di Apple a tenere a loro volta sotto pressione i lavoratori installando metal detector e disponendo politiche molto restrittive in termini di circolazione delle notizie. Le stesse fabbriche cinesi sono costruite e organizzate per limitare il rischio che qualcuno possa sbirciare all’interno. Guardie armate presidiano gli ingressi, ad esempio, mentre i lavoratori sono disincentivati ad uscire e a prendere contatto con persone estranee al loro ambiente lavorativo dal fatto che tutto, dal supermercato alla banca, dai campi di giochi ai locali di intrattenimento per finire con i dormitori, è collocato all’interno delle fabbriche-città . In alcuni casi Apple, infine, dispone visite a sorpresa presso gli stabilimenti per vedere se i parametri di riservatezza richiesti sono stati mantenuti.

Apple oltre a queste misure attive, la Mela prevede anche misure “passive”. I suoi assemblatori vedono quel di cui si devono occupare solo pochi giorni prima dell’avvio del montaggio delle componenti, in molti casi c’è una forte polverizzazione delle catene di montaggio con fabbriche che costruiscono solo dei pezzi praticamente irriconoscibili che vengono messi insieme solo in una fase successiva. Nessuno, poi, nel mondo dell’industria impiega così tante componenti proprietarie quante ne usa Apple e molte di queste vengono fatte letteralmente in casa, anche questo contribuisce a rendere incomprensibile a chi lavora sulla linea di montaggio quel a cui lavora. Un effetto parallelo è che i partner commerciali di Apple spesso non sono in grado di usare le stesse piattaforme che usano per altri clienti e alla fine del ciclo di vita di un certo prodotto si trovano tra le mani componenti praticamente inutilizzabili.

Cupertino, infine, è abituata anche a consegnare compiti diversi a diverse aziende così che diviene immediatamente comprensibile da dove è uscita un certa indiscrezione.

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