Foxconn abbassa, fin quasi a cancellarla, la richiesta di danni presentata nei confronti di due giornalisti che avevano collaborato su un reportage nel quale si denunciava la scarsa qualità dell’ambiente di lavoro delle sue fabbriche. Secondo quanto si apprende in un articolo pubblicato da alcuni giornali Taiwanesi l’azienda, uno dei più importanti partner tecnologici di Cupertino per cui assembla iPod e altri prodotti informatici, ha deciso di ridurre da 30 milioni ad un solo Yuan, in pratica da 3 miliardi di euro a dieci centesimi, il risarcimento che andrà a chiedere al tribunale di Shangai.
Secondo quanto dichiarato alla stampa Foxconn continua a credere di essere stata danneggiata dal servizio giornalistico pubblicato dal China Business News, ma ha deciso di abbassare l’ammontare dei danni richiesti ‘per focalizzare l’attenzione sul reale problema’, ovvero su quelle che ritiene essere le diffamazioni contenute nell’articolo. Foxconn ritiene completamente fuorvianti, ad esempio, la parte dell’articolo in cui si sostiene che il 50% dei dipendenti vengono assunti nonostante problemi di salute. ‘Abbiamo dati statistici – dice Foxconn – che dimostrano come il 99% dei nostri dipendenti sia in perfetta salute’.
Nel passo indietro di Foxconn, che ha anche chiesto lo svincolo dei beni, congelati dal tribunale in seguito alla denuncia, dei due giornalisti coinvolti nella vicenda, ci sarebbe lo zampino di Apple. Cupertino, che aveva svolto una ispezione per verificare le condizioni di lavoro presso l’azienda, ieri aveva confermato di essere intervenuta per ammorbidire la posizione del suo partner. L’azione di Apple era giunta dopo un appello lanciato dall’associazione per la libertà di stampa Reporter without borders.