Tra l’accordo che porterà iTunes sui cellulari di Motorola e il suo effettivo successo potrebbero esserci di mezzo i gestori di telefonia. L’ipotesi che i carrier possano mettersi di traverso e ostacolare non solo i possibili sviluppi del patto annunciato qualche giorno fa ma anche ulteriori concessioni in licenza di iTunes ad altri produttori è di Ian Fogg, un analista di Jupiter Research Europe.
La ragione dell’ostilità deriverebbe, secondo Fogg, dal fatto che la possibilità di trasferire musica direttamente dal PC al cellulare senza essere costretti a scaricare audio delle linee telefoniche cellulari, significa perdere un business molto rilevante. Poiché i clienti potrebbero, infatti, in maniera più economica e veloce o acquistare a casa propria o addirittura codificare le canzoni dai loro CD, in pochi userebbero il cellulare per comprare musica ‘on the road’.
Secondo John Strand, un altro analista di Strand Consult, i fornitori d’accesso potrebbero piuttosto facilmente influenzare il mercato e spingerlo in una direzione diversa, ad esempio rifiutando di rimarchiare e vendere a prezzi ridotti i cellulari di Motorola. In questa ottica Schaumburg sarebbe costretta, se non volesse essere lei a perdere quote di mercato, a rinunciare ad iTunes come software precaricato.
A completamento della notizia è opportuno anche sottolineare come altri osservatori nei giorni scorsi avevano ipotizzato che il patto tra Apple e Motorola prevede in prospettiva la possibilità di una versione ‘mobile’ di iTunes Music Store. Se anche questa ipotesi dovesse andare in porto è probabile che i cattivi presagi dipinti dagli analisti possano dissolversi, visto che Apple, magari stipulando un accordo con gli stessi carrier per versioni ‘brandizzate’ del suo negozio, potrebbe contribuire direttamente ai profitti derivanti dai trasferimenti dati.
D’altra parte, stante l’attuale evoluzione dei celulari, appare piuttosto difficile frenare in maniera credibile ed efficace la possibilità per gli utenti di estendere le potenzialità dei telefoni da tasca come, di fatto, accade con l’integrazione di iTunes. Memorie sempre più grandi, hardware sempre più potente, sistemi wireless, spingono i terminali nella direzione di complemento dei computer da tavolo ed è inevitabile che a fronte di uno scenario in cui il cellulare sarà sempre più uno strumento informatico multifunzione, esso assuma ruoli che non direttamente alimentano il business della telefonia cellulare intesa in senso stretto. Invece che impedire l’estensione delle funzionalità dei cellulari ai carrier potrebbe toccare come scoprire sistemi per trarre profitto dalle nuove funzioni. Un’operazione che sta riuscendo piuttosto bene, ad esempio, con il lancio dei telefoni con macchina fotografica integrata.