HP preferisce tornare ai processori x86 con estensione ai 64 bit (tipo i nuovi Xeon Nocona EM64T – Extended Memory 64 Technology, EM64T sarà presente sul 50% di tutti i processori Xeon entro la metà del 2005) piuttosto che continuare a commercializzare workstation basate su Intanium2.
La linea di HP con Itanium2 smette di esistere, ma non è detto che lo sconfitto sia Intel, visto che sibillinamente a Santa Clara rispondono che solo HP aveva puntato ad Itanium 2 per le workstation, quindi potrebbe essere stata semplicemente una scelta errata dell’azienda di Carly Fiorina.
HP aveva co-progettato l’architettura base dei processori Itanium (la prima versione era uscita dai laboratori nel 2001, Itanium 2 nel 2002) assieme ad Intel adottandolo poi nelle linee di server più potenti.
Il difetto maggiore della linea Itanium è che non è in grado di gestire software a 32 e contemporaneamente 64 bit senza supporti specifici, cosa che non fanno gli Xeon e i concorrenti di AMD, i chip Opteron.
I modelli zx2000 e zx6000 di HP non saranno più consegnati ai clienti dopo il 31 ottobre. Intel vende oltre 100.000 chip Itanium2 all’anno e prevede di raddoppiare per il 2004.