IBM benedice la migrazione ad Intel di Apple. Il colosso dell’IT, infatti, nonostante l’abbandono dei suoi chip ha deciso di supportare con decisione le nuove macchine basate sui processori di Santa Clara, come dimostra il prossimo annuncio ufficiale di una versione compatibile con Mac OS X di Lotus 7, nuova versione del software per i workgroup.
Nonostante al momento non esista alcun annuncio ufficiale in merito, la decisione sarebbe stata assunta dal management di Big Blue che l’annuncerebbe, secondo quanto riferisce Information Week, nel corso del Lotussphere, l’evento di settore che si terrà questa settimana.
Le ragioni per creare una versione Mac di un prodotto di fascia professionale, sarebbero essenzialmente due: l’influenza che il mondo Mac ha sull’intero settore dell’IT e la volontà di spingere il Mac OS come alternativa a Windows.
In IBM si pensa che, nonostante per questo particolare tipo di prodotti la percentuale d’utilizzo su piattaforma Mac sia ben al di sotto del limite logico per attuare importanti investimenti, sia difficile sfuggire alla capacità che gli utenti della Mela hanno di farsi sentire e di influenzare i media e l’opinione pubblica. L’influenza del mondo Mac è anche determinata dall’immagine di innovazione che esso offre. Sviluppare per Mac significa, a torto o a ragione, essere al top.
IBM ha anche necessità , in secondo luogo, di contrastare Microsoft e i suoi prodotti e il Mac OS viene visto oggi come un fattore: “Non vogliono che Windows sia la porta d’ingresso d’ogni cosa”, ha dichiarato a Information Week Judith Hurwitz, presidente della società d’analisi Hurwitz & Associates.
Con questo stesso spirito, ormai molti anni fa, Apple e IBM iniziarono una collaborazione per creare un sistema operativo denominato in codice “progetto Pink” (che poi divenne Taligent). Il traguardo non fu mai tagliato.