Si chiamerà PPC 970, sarà in produzione entro la fine del 2003 e quando debutterà avrà una velocità di 1.8 GHz. Queste le caratteristiche essenziali e i tempi di rilascio del nuovo processore di IBM, così come esse saranno rivelate in un comunicato stampa che Big Blue distribuirà oggi, nel contesto del Microprocessor Forum che si apre a San Josè.
Le notizie sul PPC 970, che sarà uno dei principali punti di interesse della serie di seminari e di conferenze, sono le prime ufficialmente diffuse da IBM intorno ad un progetto di cui si parla ormai da diverso tempo e che rappresenta per gli utenti Mac un’importante speranza per il futuro delle loro macchine.
Il processore è infatti, come conferma ora anche IBM, pienamente compatibile con le istruzioni PPC anche se aggiunge diverse novità tecnologiche. La principale è la capacità di processare codice a 64 bit, pur mantenendo compatibilità con il mondo a 32 bit. Ricordiamo che il codice a 64 bit è in grado di fornire prestazioni decisamente superiori, ma il software deve essere riscritto per poter usufruire di piena compatibilità con il chip.
Il PPC 970, dice IBM, è una versione alleggerita del processore per server Power4 di cui mantiene la struttura e da cui si differenzia per la piena compatibilità con le istruzioni PPC per avere una sola unità di calcolo invece di due. PPC 970 sarà fondato su circuiteria da 0,13 micron ma passerà presto a circuiteria a 0,9 micron
In questo modo IBM sostiene che il processore potrebbe prestissimo arrivare a 2 GHz chiudendo in termini di prestazioni il gap con ogni prodotto che Intel presenterà ad inizio 2004. “Ad oltre 2 GHz – ha detto Chekib Akrout, responsabile dello sviluppo dei micorprocessori di IBM – concorreremo in termini di velocità con il Pentium”
Ulteriori dettagli sul PPC 970 saranno rivelati nel corso delle conferenze che si terranno nei prossimi tre giorni. Difficilmente, però, si avrà conferma diretta dei clienti cui IBM venderà il processore, quindi non si avranno notizie ufficiali neppure sul suo possibile impiego nei Mac, ma appare difficile che Cupertino possa rinunciare ad abbracciare un simile prodotto che sulla carta pare rappresentare un deciso salto in avanti in termini di prestazioni e di sofisticazione tecnologica.