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Il filesystem ZFS torna sul Mac?

La startup statunitense Ten’s Complement LLC riporterà il fiesystem ZFS su Mac OS X? L’azienda ha annunciato di voler offrire un dispositivo di storage denominato Z-410 che si appoggia a questo innovativo filesystem. La notizia è particolarmente credibile poiché il Software Architect della società è Don Brady, ex senior engineer in Apple.

Questo particolare filesystem è stato, in effetti, portato su Mac OS X. Apple stessa reclamizzò nel 2009 il filesystem nel proprio sito con la pubblicazione dei primi dettagli in anteprima della versione server del futuro Mac OS X 10.5 Snow Leopard. Apple all’epoca evidenziava i vantaggi per “il deployment di server business-critical” facendo sapere che Snow Leopard server avrebbe incluso il supporto in lettura e scrittura per il file system ZFS a 128 bit, specificando che esso consentiva funzionalità avanzate come “storage pool, ridondanza dei dati, correzione automatica degli errori, espansione dinamica del volume e snapshot”.

A giugno del 2009 Apple decise però di eliminare il supporto ZFS, una decisione che a molti all’epoca sembrò simile a quella qualche tempo prima presa di Microsoft la quale, all’ultimo momento decise di non includere il supporto al filesystem WinFS al rilascio di Windows Vista e Windows server.

I filesystem odierni più noti per Mac e PC (HFS+ e NTFS) hanno ormai oltre dieci anni di vita e presentano varie limitazioni, tutte superabili dall’adozione di ZFS. La mancata adozione di questo file system da parte di Apple evidentemente fu causata da incompatibilità (uno dei limiti più noti del file system ZFS è l’impossibilità di essere utilizzato per avviare i sistemi operativi) ma più probabilmente non arrivò mai per via dei costi esosi richiesti da Sun per il licensing.

Tra i vantaggi di ZFS, ricordiamo:

File system a 128 bit
La dimensione massima gestibile dei dati è miliardi di volte più grande degli attuali file system a 64 bit.

Copy on Write
Nessun blocco del disco contente dati attivi viene mai sovrascritto in operazioni di modifica. I dati modificati vengono scritti in un nuovo blocco assegnato per l’operazione

Snapshot
Invece di cancellare i vecchi dati rimasti, in seguito a operazioni di modifica eseguite con il sistema Copy on Write, ZFS può mantenere le vecchie informazioni insieme a quelle nuove (spazio permettendo) riuscendo così a creare velocemente istantanee del sistema (un po’ come Time Machine).

Gestione ottimizzata per file di piccole dimensioni
Con l’aumentare della capacità dei moderni dischi fissi, la registrazione dei file di piccole dimensioni è diventata sempre meno efficiente, stesso discorso per la lettura e la scrittura. ZFS risolve entrambi questi inconvenienti

Gestione logica per sistemi di archiviazione composti da più dischi
I file system tradizionali risiedono su un unico dispositivo, così necessitano di un sistema per la gestione dei volumi quando lavorano con più unità. ZFS lavora con un sistema virtuale di dischi, rendendo così possibile l’aggiunta di un disco senza dover formattare o partizionare nulla.

Per un esame più approfondito delle funzioni del file system ZFS rimandiamo al questo link sul sito di Arstechnica e a questo articolo Wikipedia che tratta approfonditamente di ZFS.


[A cura di Mauro Notarianni]

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