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Il Gphone di Google rallentato dai chip Umts

Sembra di risvegliarsi da un sogno. Un sogno in cui hanno cominciato a commercializzare i primi apparecchi Umts – ve li ricordate? in Italia i primi erano le “bisteccone” di 3 – sempre grossi e pieni di funzioni, ma con batterie ridicole. Tanto che, recuperando il livello di durata delle batterie di uno smartphone degli inizi, adesso tre ore di conversazione e una autonomia di una giornata ci sembrano traguardi straordinari. Eppure, quel che le varie Nokia e Motorola ci hanno venduto in questi ultimi anni di “follie 3G”, è molto, molto meno rispetto a quel che c’era sul mercato con i Gsm a schermo in bianco e nero.

Certo, si diceva, si tratta del colore nel display, della risoluzione, della fotocamera, e poi se lo tengo spento quando non mi serve consuma ancora meno (e in effetti il motivo dei problemi a recuperare la connessione di molti telefoni Umts è tra l’altro proprio questo: il telefono ha un sacco di componenti in stand-by e non sempre il risveglio avviene rapidamente quando si è perso il segnale), ma insomma: un cellulare evoluto e “smart” che dura poco è diventata la norma.

Da noi l’iPhone non c’è, e quei pochi “pirati” che ce l’hanno e lo usano sono avari di commenti. Ma qualcuno ha notato un cambiamento? Qualcuno si è accorto che le batterie dell’iPhone sono già  in linea se non superiori a quelle degli smartphone Umts, nonostante l’utilizzo del’iPhone sia molto più dispendioso in termini di energia perché c’è l’iPod dentro e il video iPod e poi il touch-screen multitocco che è una tecnologia molto più “complessa” e poco “risparmiosa”?

Adesso arriva Google, a quanto pare, che si starebbe ancora muovendo dietro al suo progetto di lanciare un Gphone, un suo telefonino. C’è l’idea, a quanto pare anche la volontà , e stanno lavorando sulla sua ingegnerizzazione: cosa metterci dentro, come farlo, quale design, come strutturare le componenti, quali funzioni, quale sistema operativo. Ne riparleremo più avanti ancora se emergerà  qualche ulteriore dettaglio a parte le indiscrezioni di queste ultime ore, derivanti da assemblatori taiwanesi chiamati a rapporto dagli emissari di Mountain View. Però una cosa colpisce.

Google deve decidere, dicono i taiwanesi, un punto fondamentale: Gms-Edge oppure Umts? Dietro c’è un duplice problema: il primo è legale, perché il fornitore candidato per la tecnologia Umts sarebbe il produttore di chip radio Qualcomm, che ha cause legali pendenti relative alla proprietà  intellettuale di quei chip. Bisogna aspettare la fine e capire dove si andrà  a parare (Qualcomm pare messa molto male).

Due: gli apparecchi Umts, a detta dei progettisti di Google, non sono ancora efficienti da un punto di vista energetico. Non sono accettabili le performance di quel tipo di tecnologia se viene utilizzata per collegamenti continui (come per iPhone, per avere un flusso di dati costante) anziché “mordi e fuggi” (tipico delle telefonate e degli sms). Allora, dice il beninformato di Taiwan, Google è indecisa e, visto che il telefono evoluto Gms-Edge già  c’è (leggi: iPhone), forse pare convenga loro attendere la fine del primo semestre 2008 per le nuove generazioni di chip Umts.

Ecco, questo per chi ha pensato che Steve Jobs esagerasse ritenendo l’Umts prematuro per l’iPhone: è lui che non si è assuefatto a dieci anni di cattivo mercato dei produttori di telefoni cellulari, che considerano gli utenti un banco di prova di telefoni perennemente in versione “beta”.

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