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Il giorno della grande sinfonia

C’€™è grande attesa per il lancio, previsto per questa sera, dei nuovi iPod. Salvo sorprese dovrebbe, infatti, essere proprio l’€™annuncio di una revisione dei lettori MP3 la ‘€œmusica’€ che dovrebbe sgorgare dall’€™evento in calendario a Cupertino e di cui s’€™è ormai detto quasi tutto.

Nel corso del fine settimana, come abbiamo già  avete già  avuto modo di leggere su Macity, diverse fonti giornalistiche del tutto attendibili (come il Wall Street Journal e la ‘€œBibbia’€ della musica pop statunitense, Billboard) hanno rivelato molti dettagli di quanto Apple conta di far sapere con la conferenza stampa di questa sera.

In particolare hanno spiegato il sistema di download di musica che dovrebbe accompagnare il lancio degli iPod. Tra le notizie di rilievo il costo di ciascuna canzone (99 centesimi di dollaro) e il fatto che la musica scaricata sarà  protetta dalla copia con un nuovo sistema, ancora più difficile da superare di quello attualmente in uso negli iPod. Non sarà  possibile, ad esempio, spedire per e-mail le canzoni (e probabilmente neppure caricarle su Internet); prevista anche la possibilità  di ‘€œsuonarle’€ solo su tre Mac.
Libera la masterizzazione e l’€™upload su un numero a piacere di iPod. Al centro di tutto il sistema, come previsto, una nuova versione di iTunes (la 4.0?) che fungerà  anche da software per l’€™acquisto on line.

Per quanto riguarda l’€™hardware alcune indiscrezioni sono state avanzate da siti specializzati. Ammesso che quanto si è appreso da Internet sia vero ci dovremo attendere modelli da 10, 30 e 40 GB con un nuovo sistema di controllo del contenuto con bottoni tradizionali, del tutto simili a quelli di un lettore CD; niente più tasti a fare da corona alla rotella, quindi. La stessa rotella (divenuta nei modelli più recenti una trackpad) non dovrebbe sparire ma servirebbe solo per navigare avanti e indietro nelle liste.

Apple, sempre stando ad alcuni siti dediti alle indiscrezioni, si è premurata di non incorrere negli stessi ritardi che ha avuto recentemente per le consegne dei PowerBook 17. Grosse scatole contenenti gli iPod sarebbero in custodia presso alcuni grandi rivenditori USA, pronte per essere sballate pochi minuti dopo l’€™annuncio di Jobs.

Molto più difficile (se non del tutto improbabile) che Apple utilizzi l’€™evento di questa sera per presentare anche l’€™ingresso nel capitale o addirittura l’€™acquisto di Universal Music. Benché ci siano pochi dubbi, nonostante le goffe smentite al proposito, che Apple possa essere (o essere stata) interessata a scalare la più importante casa di produzione musicale al mondo, non sembra essere ancora giunto il momento di un annuncio di questo tipo.

Più probabile, se non certo, invece è la presentazione di accordi, in qualche caso esclusivi, con tutte le maggiori case di produzione musicale per alimentare il servizio di musica on line. Probabile anche la presenza di qualche testimonial d’€™eccezione (tra questi, ad esempio, gli Eagles, i REM o i No Doubt).

Ma al di là  delle indiscrezioni e delle certezze di cui hanno detto abbondantemente i siti Internet, molti dubbi restano ancora irrisolti e neppure affrontati.

Il primo e più importante, per quanto ci riguarda, è la disponibilità  del servizio di dowwnload musicale per l’€™Europa. In passato Apple ci ha abituato, ben che andasse, a ritardi nella migrazione di servizi e tecnologie verso il vecchio continente. Basti pensare al lancio di .Mac (ufficiale per i residenti dell’€™UE solo da qualche giorno). In altri casi quanto ‘€œnormale’€ per i clienti USA non è mai stato esportato da noi; ad esempio la stampa in digitale attraverso iPhoto, nonostante le petizioni, le promesse e le proteste, non è ancora attiva per l’€™Europa e chissà  mai quando e se lo sarà .

Anche se la strategia musicale di Apple ha una portata e un’€™incidenza ben differente nelle strategie di Cupertino rispetto all’€™ordine di stampa di foto via Internet, non ci si dovrebbe stupire troppo se il servizio inizialmente sarà  a disposizione solo dei clienti USA.

Al proposito non si deve dimenticare che si tratta di gestire diritti e copyright, faccenda sempre molto complessa, ma anche che le società  a cavallo tra USA ed Europa, specie nel campo dell’€™entertainment, spesso sono simili a matasse ingarbugliate con gestioni a ‘€œscatola cinese’€.

Non è raro che chi opera in Europa è spesso un’€™entità , magari anche solo formalmente, differente da chi opera negli USA con interessi, tempi e tabelle di marcia discordanti se non quasi concorrenziali con quelle americane.
Una canzone rilasciata in Europa potrebbe, ad esempio, non essere disponibile negli USA o viceversa. E un accordo o un contratto sottoscritto al di là  dell’€™oceano non essere mai stato attivato al di qua dell’€™Atlantico.

Chi è un consumatore di musica sa bene che esistono edizioni europee e americane dei CD, con canzoni aggiunte e contenuti qualche volta anche non marginalmente diversi. Il donwload di musica via Internet, che appiattisce e rende inefficaci questi accordi (dietro ai quali sussistono contratti milionari), potrebbe essere un problema in più da superare.
Un problema che potrebbe consigliare di dare il via al servizio solo sul territorio americano in attesa che le majors risolvano in proprio, con tempi del tutto incerti, le variabili e le difficoltà  che ruotano intorno ad esso.

Vale poi la pena di chiedersi anche se il servizio di dowwnload musicale non sarà  in qualche modo legato strettamente ad altri servizi, come .Mac.

Apple, ad esempio, anche se la cosa appare a prima vista penalizzante, potrebbe renderlo disponibile solo a chi si abbona in qualche forma ai suoi servizi Internet trasformando l’€™accesso a .Mac in una sorta di ‘€œcanone’€ annuo obbligatorio per scaricare canzoni.
La cosa potrebbe essere operata attraverso l’€™istituzione di un ‘€œmini .Mac’€ che fornisce servizi ridotti (tra cui il donwload di musica), incrementando però visibilità  e introiti dei servizi Internet.

Che ne sarà , poi, dei ‘€œvecchi’€ iPod?
Saranno anche questi capaci di dialogare con il nuovo iTunes, e dare accesso al servizio di download, oppure resteranno esclusi? La domanda non è peregrina perché appare piuttosto chiaro che Apple è intenzionata ad usare il nuovo servizio per promuovere AAC, il nuovo standard supportato da MPEG-4 che potrebbe richiedere un hardware differente da quello dei vecchi iPod. Insomma, un aggiornamento firmware potrebbe anche non essere sufficiente.

Anche qui la cosa appare piuttosto penalizzante e quindi molto improbabile, visto che escludere gli iPod venduti nel corso degli ultimi 18 mesi significa rinviare di almeno sei mesi se non di un anno l’€™effettiva redditività  del servizio di download, ma certamente qualche limitazione per i vecchi lettori ce la si deve attendere.
Si tratta di una politica piuttosto comune per Apple che intende in questo modo stimolare il ricambio della base di installato.

Domande a cui è difficile rispondere e che ci obbligano ad avere un po’€™ di pazienza. Questa sera, con Macity che seguirà  da vicino l’€™evento a partire dalle ore 19, sapremo tutto quello che è necessario sapere. Con la certezza di qualche sorpresa, che quando si tratta di Apple non manca mai.

Per commentare il prima e dopo degli annunci potete utilizzare questa pagina del Forum di MacityNet.

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