iPod e iTunes sono stati importanti per la diffusione della cultura della legalità nel campo della musica on line ma ora anche chi ha ringraziato Apple per l’apporto fornito all’incremento della vendita di canzoni in rete, comincia a fare pressione perché qualcosa cambi nel sistema di gestione dei diritti digitali del negozio.
All’elenco delle realtà che stanno spingendo perché Cupertino prenda in considerazione l’apertura di Fair Play, da ieri si è aggiunto da ieri il British Phonographic Institute, l’influente associazione dei discografici britannici. Secondo la Bpi, si apprende da alcuni siti inglesi, Apple dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di concedere in licenza il sistema di Drm usato da iTunes, così da permettere ad altri player di accedere alle canzoni vendute dal negozio.
La richiesta arriva ad un solo giorno di distanza dalla condanna da parte dell’ Ombudsman norvegese di alcune delle norme d’utilizzo di iTunes. Secondo l’autorità che si occupa di tutelare diritti dei cittadini nei confronti di realtà commerciali e governative, alcuni dei commi che Apple obbliga a sottoscrivere per accedere al servizio sono vessatorie e in quanto tali vanno cambiate. All’esame dell’ Ombudsman ci sarebbero anche le modalità con cui Apple protegge I diritti digitali delle canzoni. Secondo i resoconti giornalistici anche gli Ombudsman di altre nazioni come Svezia e Danimarca starebbero esaminando le pratiche commerciali di Apple nel campo della musica digitale.
Ancora prima, come i lettori ricorderanno, la Francia ha addirittura iniziato l’esame di una legge che potrebbe addirittura imporre ad Apple di aprire obbligatoriamente Fair Play alla concorrenza.