Italia al top nel mondo delle suonerie dei cellulari. Il record di profitti dalla vendita dei toni è segnalato da un comunicato della Siae, la Società Italiana degli Autori ed Editori, che denuncia proventi per ben 10 milioni e mezzo di euro, una cifra enorme e di gran lunga superiore a quella raccolta negli altri paesi europei.
La più vicina “concorrente” è la Gema, omologa associazione tedesca, che ha raccolto meno della metà di quanto non è riuscita a raccogliere poco più della metà della Siae (5,5 milioni di euro). In Spagna la Sgae guadagna appena 4 milioni di euro.
La crescita del fatturato Siae rispetto all’anno precedente (il 2004) è stata del 313% per le sole suonerie, un business che ha dato un impulso in genere al business dei diritti d’autore cresciuto del 6,8%.
I dati, pur non confrontabili con quelli della vendita delle canzoni via Internet, sembrano dimostrare che, almeno nel nostro paese, il business della musica digitale, grazie alla estrema popolarità dei cellulari, è in buona parte costituito proprio dalle suonerie. Questa nicchia evidentemente non sembra conoscere lo spettro della pirateria che ancora aleggia sul successo commerciale della musica venduta attraverso i negozi specializzati che, come iTunes, vendono canzoni per lettori MP3.