Intel entra nell’era dei processori x86 a 64 bit. Nel corso della giornata di ieri il colosso di Santa Clara capace si di far girare applicazioni a 32 che a 64-bit.
La svolta è di assoluto rilievo in quanto fino a qualche mse fa Intel aveva sempre dimostrato grande scetticismo su questa tecnologia in ambito x86 tanto da relegarla nel campo dei server di fascia alta dove propone i suoi Itanium, processori compatibili unicamente con il 64-bit e come tali non proponibile al di fuori di una stretta nicchia.
I nuovi processori Xeon, nome in codice Nocona, appartengono alla stessa classe dei chip Opteron di AMD e come questi sono potenzialmente in grado di essere installati anche in macchine desktop tradizionali. Inzialmente però Intel si rivolgerà al mercato dei server a doppio processore; solo successivamente implementerà la compatibilità a 64-bit in processori destinati a mercati consumer. L’operazione però dovrebbe essere piuttosto molto più rapida di quanto non sia stato previsto inizialmente da Intel che in più occasioni aveva indicato nel 2007/08 la data di rilascio dei primi chip per desktop. Ora la previsione è di fine 2005.
Tra le novità di Nocona la connettività tra chip via PCI Express e un controller di memoria integrato, due fattori che dovrebbero conferire notevoli vantaggi in termini di prestazioni. La velocità massima sarà di 3.6 Ghz.
Tra le sfide che Intel dovrà vincere ci sarà però quella del software. Al momento non esiste alcun programma commerciale in grado di funzionare a 64-bit e neppure il sistema operativo Windows riconosce questa tecnologia. Microsoft ha però annunciato il suo supporto al salto generazionale sottolineando durante la WinHEC, la conferenza mondiale degli sviluppatori