Uno dei colpi ad effetto della primavera per il mercato dei computer PC di fascia bassa è stato il lancio dei nuovi Celeron da 1.7 GHz. Una mossa che secondo Intel offrirebbe a chi cerca il risparmio una buona soluzione per non rinunciare comunque alle prestazioni.
I nuovi processori, di cui Macitynet ha già parlato anche in passato, si presentano con numeri effettivamente interessanti: clock fino a 1.7 GHz, bus processore a 400 Mhz. Uno ‘downgrade’ rispetto ai Celeron del passato la presenza di soli 256Kb di cache di secondo livello direttamente on board, un dettaglio che nell’orgia dei Megahertz che ancora oggi avviluppa il mondo dei consumatori PC, rischia di passare inosservato.
Eppure, come dimostrano alcuni test svolti da PC World, proprio questo dettaglio che appare insignificante corre il rischio di riservare brutte sorprese a chi acquista una macchina attratto dal roboante adesivo ‘1.7 GHz’.
Infatti test preliminari condotti su alcuni computer che utilizzano il nuovo Celeron hanno dimostrato che la riduzione della cache determina una diminuzione delle prestazioni nei confronti del già non brillantissimo Pentium 4 da 1.7 GHz di circa il 10%, un abisso nell’attuale evoluzione dei processori, che viene venduto in macchine che hanno costi solo leggermente superiori.
Quello che però appare più difficilmente digeribile è che il Celeron 1.7 GHz non solo è più lento del suo ‘cugino’ maggiore, ma anche dei suoi fratelli, a prima vista, minori.
Test di PC World dimostrano che il processore non tiene il confronto con un Celeron da 1.2 GHz. Quello che c’è ancora di più incredibile è che il Celeron da 1.2 GHz, dichiaratamente un processore consumer, batte in alcune configurazioni persino il Pentium 4 da 1.7 GHz.
Alcuni produttori di PC stanno ora pensando di mantenere in commercio versioni del vecchio Celeron da 1.4 GHz che dovrebbe essere sensibilmente superiore in fatto di prestazioni al Celeron lanciato nei giorni scorsi