Intel ha rilasciato ieri i primi chip per computer desktop che integrano a livello hardware la capacità di offrire un ambiente di lavoro virtualizzato.
I chip sono di fatto due processori già noti, il Pentium 4 672 e il Pentium 4 662, cui è stata abilitata la capacità di “sdoppiarsi” così da poter eseguire due compiti totalmente differenti. Questa opzione, che è altra cosa dalla tecnologia dual core, già ben nota, di fatto permette al processore di gestire due sistemi operativi separati uno dall’altro.
Questa capacità , già usata a livello server, dischiude prospettive interessanti. Si può infatti immaginare una macchina che di fatto opera come se fossero due distinte CPU, ciascuna delle quali è in grado di far girare OS distinti e non comunicanti. Questo può essere molto utile in varie situazioni, ad esempio per migliorare la sicurezza di un sistema operativo o per aumentare la produttività facendo lavorare uno dei due componenti virtuali su compiti diversi, permettere una gestione remota dalla macchina mentre la stessa sta operando. In prospettiva si può anche immagine di usare un desktop o un laptop con due differenti sistemi operativi.
Questa ultima possibilità è di grande interesse per il mondo Mac che, quando lancerà computer con processori Intel, adottando questo tipo di chip, potrebbe presentare ai suoi clienti la prospettiva di operare in Mac OS X e in Windows parallelamente e praticamente senza perdite di prestazioni.
Intel sta scommettendo molte carte sull’hardware per la virtualizzazione. Il prossimo chip della serie Pentium, nome in codice Presler, affinerà ulteriormente questa capacità , incrementandone le prestazioni.