Uno degli argomenti più controversi del keynote è stato l’annuncio da parte di Jobs che Jaguar sarà a pagamento. La notizia che chi vorrà accedere all’update dovrà pagare 166,80 euro ha scatenato un certo malumore tra gli utenti della piattaforma.
In realtà , come Macity ripete da diverso tempo, c’erano poche speranze che Jaguar potesse essere ancora gratuito.
Dal ritorno di Jobs alla Apple gli update e il loro modello commerciale ha seguito regole ferree e molto precise.
Al rilascio di un nuovo sistema operativo ha sempre fatto seguito a distanza di sei mesi un update che potremmo definire minore, ma contenete qualche cosa di più che dei semplici bug fix. Dopo 16/18 mesi ecco un cosiddetto major update a pagamento ma che non prevede il ‘salto’ nella numerazione del sistema operativo (Mac OS 8.5, ad esempio). Poi dopo qualche mese ecco ancora un update, sempre gratuito, e infine un aggiornamento che prevede anche lo scatto di una numerazione.
Nel caso di Mac OS X è stato seguito esattamente questo schema. Presentazione di Mac OS X a marzo del 2001; update gratuito con Mac OS X10.1 a settembre 2001. Update a pagamento con Jaguar nell’agosto del 2002.
In base a questa politica Apple dovrebbe quindi presentare ancora un update a Mac OS X 10.2 prima dell’annuncio ipotetico di Mac OS X 11 (che sicuramente non potrà chiamarsi così’¦) che dovrebbe annunciato il prossimo anno più o meno di questi tempi
Apple a chi sostiene che questa logica potesse avere un senso quando il sistema operativo era maturo e che oggi, con un OS che è ancora un cantiere, è meno giustificata, replica che i vantaggi di Mac OS X 10.2 sono innumerevoli e che il costo del suo sviluppo deve essere in qualche modo rifuso.
Vedremo a settembre se Cupertino avrà sauto toccare le corde giuste e quanti si convinceranno a pagare 320.000 delle vecchie lire per l’update.