Non ci saranno né un telefono né un PDA con il marchio Apple. A ribadire il disinteresse di Cupertino per questi due settori dell’IT è stato Steve Jobs, nel corso del D All Digital un evento che vede la partecipazione di un gran numero di protagonisti dell’IT, organizzato dal Wall Steet Journal a San Diego.
Jobs, che ha parlato nella notte (ora italiana) ha affrontato numerosi temi tra i più ‘caldi’ del momento, dalla musica digitale alle prospettive dei gadget da tasca passando per i giudizi sul Tablet PC.
Le notizie più interessanti per il nostro mondo, come ci segnala il nostro lettore Alessandro Cecconi di Vinoeolio, presente all’evento, sono giunte proprio dalle riflessioni sul futuro dei dispositivi come Pda e cellulari.
Jobs ha prima sminuito le prospettive di affermazione del Tablet PC, giudicato distante da quello che vuole la gente. ‘Gli utenti ‘ ha detto Jobs ‘ chiedono uno schermo grande, una tastiera grande. Soprattutto non hanno grande simpatia per il sistema di riconoscimento dei testi che è lento e difficile da gestire. Per questo pensiamo che il Tablet PC non avrà successo’
Da queste considerazioni sono scaturite anche alcune considerazioni sul mondo dei PDA. Anche per i palmari, secondo Jobs, sussistono alcune difficoltà determinate dalla loro configurazione attuale. ‘Hanno schermi piccoli e gli utenti ‘ ha sottolineato Jobs ‘ non li usa per immettere dati, ma solo per recuperare informazioni facendo alcuni piccoli aggiustamenti’.
In aggiunta a questo, secondo Jobs, il futuro dei PDA è ormai convergente con quello dei telefoni cellulari ai quali sempre più attendibilmente veri e propri sostituti dei palmari.
La strategia per il successo dei cellulari come eredi dei PDA, secondo Jobs, passa però per lo sviluppo di un sistema di connessione facile ed intuitivo con i computer, ad imitazione del dock che viene usato per i palmari. ‘La sincronizzazione dei cellulari con il computer ‘ ha detto Jobs ‘ è essenziale al loro impiego come sostituti del PDA’
Nonostante questa visione molto ottimistica sul futuro dei cellulari, Jobs ha negato l’interesse di Apple per questo ambito. Le ragioni per cui Cupertino non lancerà un iPhone sono piuttosto semplici. ‘La scarsa competenza dei fornitori di accesso telefonico ‘ ha detto in maniera diretta e cruda Jobs ‘ e le difficoltà che si hanno ad avere un approccio con essi’.
Il futuro dei dispositivi da tasca dal punto di vista di Apple resta, dunque, affidato ad iPod. Jobs non ha rifiutato di rispondere a domande sulla prossima evoluzione del lettore MP3.
A proposito della sua rumoreggiata trasformazione in un sistema digitale globale, con l’implementazione di software in grado di produrre video sull’iPod, Jobs è stato piuttosto categorico. Facendo riferimento alle considerazioni sulle preferenze della gente per uno schermo grande ha detto che ‘vedere video su un display così piccolo non è affatto piacevole’. A proposito della possibilità di vedere foto Jobs è stato più vago, puntando a decisioni da prendere in un prossimo futuro ‘magari quando sarà possibile usare lo schermo TV come display’, ha detto abbozzando un mezzo sorriso.
Infine a proposito del business della musica digitale il CEO di Apple ha rivelato alcuni interessanti retroscena, a partire dal voltafaccia delle major discografiche che un paio d’anni fa del tutto contrarie a stipulare un accordo per la vendita di musica on line, poi del tutto favorevoli.
A far cambiare idea ai produttori sarebbero state due ragioni essenziali: il segmento limitato cui il servizio di iTunes si rivolge, che renderebbe facile fare un passo indietro se il progetto dovesse fallire, e la grande disponibilità di liquidi di Apple. Quest’ultimo fatto sarebbe rilevante perché, in caso le cose dovessero andare storte e per qualche ragione finire in causa in tribunale, avrebbero di fronte un interlocutore con ottima disponibilità di cassa invece che una magari aggressiva ed iperspecializzata realtà , ma con le spalle non così larghe, economicamente parlando, come apple.