L’accordo c’è, ma è Apple a tirarla per le lunghe. Questa l’accusa con cui alcune etichette indipendenti Inglesi giustificano la mancanza dei loro brani dalla versione europea di iTunes Music Store.
La vicenda, che sta privando i clienti del vecchio continente della possibilità di acquistare canzoni in vetta alla classifica di vendita come quelle di Franz Ferdinand, di Eric Prydz, di Ty, di The Kills, di Feeder, di Moloko, di Deepest Blue, di Roots Manuva, di Elvis Costello, di Billy Bragg, di Ian Dury, è venuta alla luce nel corso degli ultimi giorni proprio per iniziativa delle stesse case discografiche.
Per esempio la Chrysalis Music Group,, con in catalogo decine dei nomi tra i più importanti della musica di tutti i tempi, lamenta di avere ripetutamente chiesto ad Apple di fornire i contratti da firmare ma alla sede inglese dell’editore, il cui CEO Jeremy Lascelles si dichiara “perplesso”, non sarebbe mai arrivato un solo foglio prestampato da Cupertino. Una situazione simile a quella di altre case discografiche come Domino e Ninja Tune. Tutte queste case avevano raggiunto un accordo, piuttosto sofferto ma alla fine soddisfacente per tutte le parti coinvolte, ma fino ad oggi nessuno ha visto pubblicati su iTunes i suoi brani.
Il peggio (per le stesse case discografiche indipendenti ma anche per Apple) è che questo problema non affligge affatto i concorrenti di Cupertino. Gli accordi raggiunto con Napster e Sony Connect sembrano essere andati a regime senza alcuna difficoltà .
Le ragioni della difficoltà , secondo Jeremy Lascelles, sarebbero tutte di Apple. ‘Sono, per loro esplicita ammissione, – ha detto il CEO di Chrysalis – sottodimensionati anche per compiti relativamente semplici come dare luogo ai contratti già sottoscritti e approvati, ma non sembrano particolarmente interessati a chiudere questa lacuna’. Secondo il direttore di Domino Record, Harry Martin, è ‘sconvolgente che una società che è percepita come il leader nel campo delle nuove tecnologia non si preoccupi di considerare una priorità di affiancare le case indipendenti che sono leader nel settore della nuova musica. Si direbbe che siamo partner naturali’.
Apple, in risposta, si è limitata a ribadire di essere al lavoro con ‘Domino e Ministry of Sound e centinaia di altre etichette per portare i loro contenuti al più presto possibile’
Pare che a distanza di tre mesi dal lancio britannico questa situazione sia rimasta piuttosto rigida e che non sia stato sufficiente firmare i contratti di Cupertino per cedere musica ad iTMS, da Apple ci sarebbe poca agilità a mettere in vendita online con oculatezza la “musica migliore”.