Il funzionario della Commissione Europea Jesùs Villasante ha lanciato l’accusa: i giganti dell’It, aziende del calibro di Ibm, Hp e Sun, sfruttano le ignare comunità di sviluppo del software libero. Tradendone lo spirito e soprattutto le aspettative. Anziché dare loro libertà di produrre innovazione, li trasformano in sub-appaltatori dei loro contratti di lavoro, facendogli sviluppare progetti a comando e trasformandoli in una comunità di manutentori di software semi-liberi.
Villasante, che è a capo del gruppo di lavoro sulle tecnologie informatiche della Commissione Europea, uno dei due organi esecutivi dell’Unione, lancia la pesante accusa dopo anni di esperienza nel monitorare e studiare, oltre a cercare di regolare, il mercato dell’information technology.
“Le grandi compagnie – dice il funzionario – utilizzano il potenziale enorme delle comunità di sviluppatori come semplici sub-appaltatori. La comunità dell’Open Source oggi è una mera comunità di sub-appaltatori delle grandi multinazionali americane”.
Le comunità , secondo il funzionario, devono rendersi conto che possono avere per se stesse e per la società un grandissimo ruolo di innovazione e miglioramento del livello del mercato.
Secondo alcuni degli alfieri dell’Open Source che disegnano le strategie delle gradi aziende multinazionali, invece, i colossi dell’It hanno fatto un lavoro importantissimo di accreditamento presso le grandi società per dare una credibilità al mondo dell’Open Source e i contributi di società del calibro di Ibm, Hp e Sun – proprio quelle criticate da Villasante – hanno anche personalmente fatto investimenti notevoli nel mondo dell’Open Source.