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L’iPod nella trappola del terrore

I terroristi inglesi che volevano far saltare aerei in serie usando esplosivo liquido avrebbero utilizzato anche un iPod per raggiungere il loro scopo? A citare il player di Cupertino come sistema d’innesco delle bombe sono diversi siti d’informazione che danno per scontato il fatto. Se però davvero le cellule del terrore sgominate dall’intelligence britannica avessero intenzione di usare gli iPod non è facile da capire.

Nonostante, infatti, sia evidentemente possibile usare un iPod per questo scopo, è altrettanto possibile che il termine che rappresenta un prodotto ben preciso sia stato usato in maniera un po’ maldestra da siti quali quello della Cnn o del Guardian come quello che potremmo definire un “neo-sinonimo” che tende a sovrapporre l’immagine del lettore di Apple a qualunque dispositivo da tasca.

Sembra infatti chiaro che l’idea dai terroristi per raggiungere lo scopo di scatenare una vera e propria strage fosse quella di usare un innesco a batteria, ma se intendessero usare un iPod, di un Pda, un cellulare o un qualunque altro sistema alimentato ad accumulatori, resta al momento solo oggetto di speculazioni giornalistiche.

Quello che è certo è che, in ogni caso, sono stati proprio i possessori di iPod i primi passeggeri a subire le conseguenze della stretta alla sicurezza imposta dalle autorità  britanniche. Chi possiede il player di Apple (come chiaramente specificato da diversi siti) non può più portarlo a bordo assieme a laptop e telefoni cellulari se sale su un volo in partenza dal Regno Unito. Al contrario lo deve mettere nella valigia che viene spedita al check-in. Se questo bando riguardi solo l’iPod o anche altri dispositivi da tasca non si comprende dai reportage e sarebbe importante che invece fosse fatta chiarezza.

Tra l’altro, non è questa la prima volta che l’iPod viene messo sotto la luce dei riflettori come potenziale strumento del terrore. Già  durante l’attacco al sistema di trasporto pubblico di Londra il terrorista che non riuscì a farsi esplodere in metropolitana, compiendo il suo atto suicida sul bus, fu visto da alcuni testimoni armeggiare con un iPod. Anche qui non è chiaro se si fosse trattato di una semplificazione giornalistica o di una imprecisione dei passeggeri sopravvissuti, ma il risultato non fu piacevole per l’immagine del lettore di Cupertino.

Quel che appare certo è che nelle prossime settimane potrebbe diventare urgente per Apple fare chiarezza in materia, magari in collaborazione con le autorità  americane e britanniche, per non trasformare il lettore in una delle vittime di questa vicenda, magari anche l’unica vittima se si parla di dispositivi elettronici da tasca.

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