Per la prima volta nella storia della musica digitale MP3 perde quota. A fissare un dato al ribasso nella percentuale d’utilizzo del popolare formato audio per computer è NPD Group. Secondo una indagine della divisione che si occupa di musica della società di ricerche di mercato, MP3 è sceso dall’82 al 72% nelle collezioni di canzoni presenti sugli HD.
Secondo NPD il fenomeno sarebbe determinato essenzialmente dall’ormai piuttosto diffusa abitudine di ‘rippare’ le canzoni da CD. Grazie alla presenza di software come Windows Media Audio e di iTunes che di default creano canzoni in formati diversi da MP3, parte dell’audio sarebbe oggi migrato verso altri standard digitali. Molti utenti, infatti, non particolarmente esperti dal punto di vista tecnologico non si preoccupano affatto del formato in cui stanno creando i file, lasciando che sia il software a decidere quale usare.
Molti analisti, segnala C/Net che ha scritto un completo articolo sull’argomento, credono che dietro a questo fenomeno ci siano però anche altre motivazioni, come ad esempio la crescente popolarità dei siti di vendita di musica on line. La prova sarebbe nel fatto che MP3 continua a dominare, senza apparenti cedimenti, sui siti di P2P illegali dove l’88% dei file è in formato Mp3 e solo il 5% in formato WMA.
Complessivamente nella sua indagine, svolta su 40.000 utilizzatori di musica digitale, la percentuale dei file legali scaricati da Internet è ancora molto bassa, appena il 3,5%. Molto più alta, come accennato, è quella dei file che derivano dalla musica ‘rippata’ da CD. Proprio questa abitudine avrebbe contribuito ad assegnare quasi il 20% del mercato a Windows Media Audio (sistema di default del sistema operativo che domina il mercato). Ma AAC non sta certamente andando male. Rilasciato da neppure un anno e costretto a convivere proprio in Windows con WMA riesce a guadagnare il 5% del mercato dei formati.
Ma al di là di queste considerazioni, dice NPD Group, MP3 continua a restare un formato imprescindibile per chi opera nell’ambito della musica digitale, sia esso un produttore di hardware che chi scrive applicazioni software.