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MPEG-4, travagli da parto

La settimana che si apre dovrebbe essere quella del lancio in grande stile di MPEG-4 con il suo debutto nel contesto di QuickTime Live, ma la sua nascita potrebbe coincidere con qualche travaglio.
Le preoccupazioni sono connesse all’annuncio da parte di MPEG LA, un consorzio dei licenziatari delle tecnologie dello standard, di essere orientati ad uno schema di pagamento che imporrebbe il versamento di 25 centesimi di dollaro per ogni prodotto che supporta MPEG-4 più un costo fisso di 2 centesimi di dollaro per ogni ora di trasmissione (su Internet o con altri sistemi). In questo modo, sostiene MPEG LA, si ovvierebbero alle complicazioni connesse alle licenze degli standard.
La notizia ha messo in allarme la ISMA (Internet Streaming Media Alliance), un altro organismo che rappresenta una trentina di società  che sta creando uno standard “open” per la trasmissione video su Internet e che intenderebbe utilizzare MPEG-4 come sistema di compressione video. Secondo l’ISMA lo schema di pagamento di MPEG LA impedirebbe il successo di MPEG-4 come standard per lo streaming. “Speriamo di avere un confronto su questo argomento al più presto”, ha detto Tom Jacobs, presidente di ISMA”
Nel frattempo On2, che possiede i diritti di un altro standard di compressione VP e che si appresta a rilasciarne la versione 5, ne ha offerto a ISMA l’utilizzo in licenza open source.

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