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Microsoft: “pronti a soddisfare le richieste UE”

Le motivazioni per cui non si ritiene possibile, al contrario di quanto dimostrato da Real Networks, separare Windows Media Player dal sistema operativo e perchè non sarebbe utile estendere anche ad altre realtà  dell’€™IT il privilegio concesso a Sun che ha avuto i protocolli necessari per connettere il suo sistema operativo server ai client. Queste le domande che Bo Vesterdorf, presidente del tribunale di primo grado della Cimunità  Europea, proporrà  a Microsoft per valutare la richiesta di sospensione della sentenza dell’€™EU che chiede proprio la separazione del Player dal sistema operativo e la condivisione dei protocolli.

A riferire, in maniera ufficiosa, la posizione iniziale da cui Vesterdorf intende partire per una decisione sull’€™argomento, alcune fonti vicine proprio al tribunale che sta per iniziare l’€™esame della richiesta di Redmond.

La domanda di sospensione del provvedimento, lo ricordiamo, è stata avanzata dopo la sentenza dell’€™UE. Secondo Microsoft l’€™applicazione in via preventiva prima del pronunciamento definitivo della corte d’€™appello sulle disposizioni dell’€™Unione determinerebbero danni irreparabili e ingiustificati nel Microsoft dovesse avere ragione in seconda istanza. A sua volta l’€™Unione ribatte sostenendo che una sospensione di oltre un anno se non due, come probabile, in attesa di un pronunciamento della corte d’€™appello renderebbero inutili i provvedimenti disposti.

Microsoft, in ogni caso, pur a fronte di danni di milioni di dollari, sarebbe pronta a soddisfare le richieste dell’€™Unione e, dunque, a separare il browser e a rivelare i protocolli. ‘€œAbbiamo predisposto quanto necessario’€ ha detto il consigliere di Microsoft Brad Smith all’€™agenzia Reuters. Smith ha anche aggiunto che la sua società  continua a sperare in un accordo mediato, senza arrivare allo scontro finale.

Il pronunciamento del tribunale sulla sospensione, dopo l’€™ascolto delle parti previsto a partire da giovedì, potrebbe giungere tra un paio di mesi. Successivamente il confronto tra le parti dovrebbe continuare con l’€™appello.

Gli osservatori seguono da vicino la vicenda che al momento presenta sviluppi meno prevedibili dopo l’€™abbandono dell’€™anti-trust da parte di Mario Monti. Il commissario italiano aveva guidato con decisione tutta la fase istruttoria e quella del giudizio, ritenendo che le pratiche di marketing di Microsoft danneggiassero pesantemente la concorrenza. Non é al momento chiaro se il suo successore la donna d’€™affari olandese Neelie Kroes, avrà  la stessa risolutezza di Monti nel contrastare Microsoft.

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