Motorola esce da Symbian. La società di Schaumburg ha infatti annunciato lo scorso venerdì di avere deciso di vendere il 19% delle quote che controlla nel consorzio che cura lo sviluppo del sistema operativo per cellulari intelligenti.
La scelta di Motorola non giunge a sorpresa. I segnali in questa direzione si sono potuti cogliere nel corso degli ultimi mesi da molte delle scelte strategiche del colosso delle alette che era parso impacciato nel mantenere la sua posizione di rilievo in Symbian coniugandola con manovre commerciali che contrastavano con essa, tra cui una certa contiguità con il mondo PocketPc e un interesse crescente per le versioni embedded di Linux.
Il risultato è stato che da cinque anni a questa parte Motorola non ha sviluppato alcun prodotto di rilievo con Symbian, questo mentre Nokia, il primo produttore al mondo, ha già fatto una scelta di campo ben precisa da molto tempo.
‘Vogliamo operare con tutti i sistemi operativi’, ha detto il responsabile del settore telefonia 3G John Tode, giustificando così la cessione delle quote.
La percentuale posseduta da Motorola (per un valore di 90 milioni di dollari) verrà acquistata da Psion, che passa al 31,1%, e Nokia che con il 32,2% è ora il principale azionista di Symbian.
Motorola, lasciando Symbian, non smetterà di produrre telefoni con questo sistema operativo (uno è stato annunciato la scorsa settimana), ma probabilmente punterà in maniera decisa su altri OS e in particolare su Linux definito da Motorola in alcune recenti dichiarazioni. ‘il pilastro portante della nostra strategia per i dispositivi da tasca’