Ancora difficoltà per la versione europea di Napster. Il servizio di vendita di musica on line potrebbe infatti ritardare il suo debutto, stretta da difficoltà nelle contrattazioni con le case discografiche e quelle che derivano dalla burocrazia di vari paesi. Il periodo, almeno per la Gran Bretagna, resta quello precedentemente stabilito, fine estate, ma Chris Gorog il CEO di Roxio, società che controlla Napster, non appare più così sicuro di poterla rispettare.
‘In Inghilterra vogliamo lanciare il servizio prima della fine dell’estate – dice Gorog – e io sono ancora fiducioso, ma è davvero arduo mettere insieme tutti i permessi per poterlo fare. E’ una situazione frustrante’. Secondo quanto riferito da Gorgog al momento per quanto riguarda la Gran Bretagna, il paese che per ragioni di lingua e legislazione dovrebbe rappresentare l’avanguardia del servizio, restano ancora da fissare tutti i permessi necessari da parte delle case discografiche, nel resto d’Europa la situazione è anche peggiore. ‘Non esiste alcuna previsione su quando il servizio potrà essere lanciato al di fuori dall’Inghilterra’, ha dichiarato Gorog. Come noto alla base delle difficoltà di Napster e di altri protagonisti della musica on line come Apple e Real ci sono la frammentazione delle leggi nazionali oltre che il complicato sistema di marketing delle case discografiche
Secondo Gorog un buon sistema per risolvere l’intrico di leggi che governa il mercato della musica sarebbe una legge di carattere pan europeo. ‘La comunità – dichiara Gorog – è stata in grado di allestire una moneta comune. Lo stesso livello di cooperazione potrebbe dare dei benefici ai fornitori di musica on line e a coloro che detengono i diritti delle proprietà intellettuali, oltre che ai consumatori’.
Come noto, la UE ha già ben presente la situazione e cerca una strada per venire a capo del problema che rappresenta un freno nella competizione con altri mercati e nello sviluppo di questa nicchia dell’intrattenimento digitale. Roxio si dichiara disposta a confrontandosi con i responsabili dell’Unione sull’argomento: ‘Saremmo veramente interessati a discutere dell’argomengo con la Commissione’, sottolinea Gorog.