Napster, il peggiore incubo delle Case Discografiche di tutto il mondo tornerà alla ribalta entro il primo trimestre del 2002.
Dopo anni di lotte a suon di carte bollate ed azioni legali, Konrad Hilbers amministratore delegato di Napster, sigla una accordo finanziario che permetterà al suo sito di tornare online. Il sito più famoso del mondo tra gli appassionati di musica in formato MP3, offrirà di nuovo la possibilità di scaricare online le musiche preferite dai suoi visitatori, ma questa volta non più gratuitamente. Per accedere al sito infatti sarà necessaria una registrazione a pagamento con un costo previsto tra i 5 e i 10 dollari e che darà diritto a scaricare un massimo di 50 brani musicali. Il costo della registrazione é stato ricondotto dallo stesso Hilbers ai diritti di Copyright pagati alle Case Discografiche che in questo modo hanno rinunciato ad ogni azione legale permettendo a Napster di tornare in libertà dopo quasi un anno di “manette”. La mossa di Hilbers é stata vista dal grande pubblico internazionale come un tradimento della filosofia di libero scambio di musica online, ma un’analisi più accurata porterebbe a pensare che questa sia stata l’unica scelta dello stesso Hilbers per continuare a tener in vita Napster, stretto dalla morsa di interessi finanziari tutelati dalla Legge sui Diritti d’Autore.
Un primo test di “Napster2” riservato a circa 20.000 persone di tutto il pianeta partirà tra pochi giorni con una versione “beta” che servirà per ottimizzare e rifinire il servizio prima del suo lancio ufficiale in versione definitiva. Secondo alcune indiscrezioni Napster2 utilizzerà un nuovo formato per i files musicali, una sorta di MP3 criptato e protetto da eventuali copiature o masterizzazioni su CD Audio. Parallelamente é stato sviluppato un sistema di pagamenti elettronici curato dalla Portal Software che ne curerà sia le transazioni tra clienti e Napster che la redistribuzione degli utili agli artisti dei brani musicali scaricati.
[A cura di Rudy Belcastro]