Napster, dunque, è tornato. Da ieri la versione 2.0, gestita da Roxio e costruita su un sistema legale di vendita di canzoni su Internet, è attiva e funzionante.
Poche o nessuna le novità rispetto agli annunci delle passate settimane che avevano rivelato gran parte delle caratteristiche del servizio. L’acquisto di canzoni costa 99 centesimi l’una, la musica scaricata si può masterizzare, e con un abbonamento di 9,95$ al mese di possono ascoltare le canzoni in streaming (ma senza poterle salvare) e consultare il database di Billboard. In aggiunta si possono ascoltare anteprime dei brani, fare ricerche e compilare playlist personali.
Napster dovrà confrontarsi con il principale protagonista attuale del mondo della musica su Internet, iTunes Music Store, a fronte del quale può opporre la forza del logo di Napster (il famoso gatto stilizzato con le cuffie audio), ancora conosciutissimo, e la forza dei muscoli di Microsoft.
Molti osservatori guardano a Napster 2.0 con interesse anche per verificare quale sarà la risposta del mondo del file sharing. La sfida è quella di convertire, anche proprio grazie al marchio Napster, parte dei milioni di utenti che ancora utilizzano sistemi illegali ma gratuiti come Kazaa.
I primi reportage sull’uso di Napster non appaiono particolarmente entusiasti. In particolare segnaliamo questa dettagliata ‘prova’ sul campo attuata da OsNews che mette in evidenza come il software di iTunes sia decisamente superiore. Di fatto appare chiaro (e non potrebbe essere altrimenti viste le differenti origini delle due applicazioni) come Napster 2.0 sia di fatto essenzialmente uno strumento per l’acquisto di musica on line e solo secondariamente un player e un sistema per la masterizzazione, mentre iTunes è l’esatto contrario. Questo potrebbe dare qualche vantaggio, forse non relativo, ad iTunes.
Trai problemi segnalati anche diversi blocchi del sistema operativo, un big che ha colpito anche la prima versione di iTunes per Windows.
Ricordiamo che Napster 2.0 non è compatibile con Mac nè esiste, per esplicita dichirazione di Roxio, un progetto per portarlo su Mac e che l’acquisto di musica è possibile solo se si risiede negli USA.